INVESTIMENTI 01 marzo 2024 4 minuti di lettura

Plusvalenze e minusvalenze, cosa indicano?

Plusvalenze e minusvalenze, cosa indicano?


INVESTIMENTI

GLOSSARIO FINANZIARIO

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01 marzo 2024

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4 minuti di lettura

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Cosa leggerai in questo articolo

    Make money while you sleep! Gli americani adorano questa frase, che rappresenta perfettamente il concetto di entrata passiva, o entrata automatica.

    Cosa sono le entrate passive o automatiche

    Le rendite passive non sono altro che i guadagni generati senza il tuo intervento diretto, in modo periodico e prevedibile, completamente slegate dal tuo tempo.

    Per avviare il motore delle rendite passive però, è necessaria una spinta iniziale, come un informatico che sviluppa l’architettura di un software e poi lo lascia vivere di vita propria, intervenendo saltuariamente per apportare delle migliorie.

    Alcuni esempi di entrate passive sono:

    • un affitto mensile versato dal nostro inquilino;
    • le royalties provenienti dalla vendita di un libro o dal diritto d’autore;
    • il pagamento dei dividendi delle azioni in nostro possesso.

    È proprio su quest’ultima voce che ci soffermiamo in questo approfondimento: i dividendi azionari.

    Mentre in questo articolo potrai approfondire alcuni metodi per generare entrate passive

    Cosa sono i dividendi azionari

    L’investimento è innanzitutto fiducia. Fiducia nella potenzialità di un’azienda, e fiducia nella crescita di valore e fatturato. Per questo motivo alcune aziende decidono di ripagare la fiducia degli azionisti “staccando” loro una ricompensa periodica, che viene appunto chiamata dividendo. 

    Possiamo affermare che il dividendo sia una quota degli utili di una società che viene corrisposta agli investitori. Acquistare un’azione da dividendo significa partecipare attivamente alla crescita di una società, sia dal punto di vista dell’incremento del valore azionario, sia agli utili del suo esercizio.

    I dividendi azionari possono essere di due tipi: in contanti o in azioni.

    Come facilmente avrai già capito, la prima tipologia prevede un pagamento di una somma di denaro in base alla partecipazione del tuo investimento, la seconda invece prevede il conferimento di una percentuale azionaria, sempre correlata con l’entità del tuo investimento, una o due o quattro volte l’anno.

    Cosa c’entrano le entrate passive con i dividendi azionari

    Domanda sciocca, penserai. Noi di Moneysurfers crediamo che i dividendi azionari siano uno dei migliori strumenti per generare un’entrata passiva, periodica e prevedibile direttamente sul tuo conto bancario, senza il minimo impegno di tempo ed energia, se non la scelta iniziale.

    Una o due o quattro volte all’anno, le migliori aziende da dividendo elargiscono un bonus in percentuale sul tuo conto bancario, il più delle volte già al netto della tassazione per non dovertene nemmeno preoccupare con il commercialista.

    Per investire con i dividendi azionari da professionista, dai un'occhiata a DIVIDENDS PRO Boost.

    Perché qualcuno dovrebbe darti una rendita passiva

    Mica tutte le società quotate staccano dividendi periodici! E allora perché solo alcune decidono di farlo? Ci sono diversi fattori da considerare.

    Generalmente, i dividendi sono un buon sintomo circa la salute finanziaria della società stessa, poiché rappresenta un residuale dell’utile di esercizio. Essendo in ottima salute un’azienda sceglie la strategia dei dividendi per attirare investitori e aumentare anche il valore azionario. Al tempo stesso, alcune aziende in profonda crisi provano la strategia dei dividendi per fare incetta di capitali e tentare di risanare le casse vuote. Per questo bisogna saper selezionare le azioni giuste.

    Le aziende maggiormente strutturate e mature sono più propense a corrispondere i dividendi, poiché devono reinvestire meno utile nella crescita, d’altro canto, le aziende in fase di startup hanno fame di utili per alimentare la loro crescita e la produzione, per cui sono meno propense ai dividendi.

    Riassumendo, l'azienda sana e in utile ha due strade percorribili: condividere una quota dei guadagni con gli investitori e al tempo stesso diventare più appetibile per lo stesso motivo, oppure reinvestire completamente i guadagni per crescere maggiormente e diventare più appetibile attraverso la crescita del valore azionario.

    Quali sono i vantaggi di questa tipologia di investimento

    Il metodo più rapido e potente per accelerare la nostra ricchezza materiale è senza dubbio il “fare impresa”. Nessuno strumento d’investimento serio potrà mai dare i ritorni, in termini di sostanza e velocità di accumulo, che può dare una buona idea imprenditoriale messa a terra a dovere.

    Vero, ma non è semplicissimo creare un’impresa di successo e soprattutto richiede la totalità del nostro tempo e ogni sforzo possibile per la sua affermazione.

    E se fosse possibile fare l’imprenditore col popò degli altri? Ecco, le dividend stocks, sono le azioni che in automatico sganciano nel conto corrente una parte degli utili distribuiti dalle aziende di successo.

    Queste azioni hanno una calendarizzazione precisa per i loro payout, per questo è possibile strutturare l’investimento in modo che ogni mese o due incassiamo una quota come se fosse un affitto, senza tutte le seccature che la proprietà di un immobile porta con sé.

    Quali sono i rischi

    I dividendi sono periodici, ma non sono garantiti. Spesso le società indicano la quota dell’utile (il payout) che intendono distribuire in un ipotetico piano triennale, ma non sono tenute a rispettarla, come invece succede nelle obbligazioni.

    A seconda delle circostanze, gli utili potrebbero essere utilizzati per ripianare delle eventuali perdite, fare investimenti o aumentare il patrimonio societario.

    Investire in azioni da dividendo può essere altamente remunerativo, ma richiede conoscenza del mercato e qualche dritta sulle azioni migliori da acquistare.

    Forse ti farà piacere sapere che Moneysurfers ha organizzato un corso unico e gratuito sulla migliore strategia per investire nei dividendi azionari. Per conoscerla, non ti resta che iscriverti qui sotto.

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      Quando si parla di investimenti, ogni movimento, ogni decisione può essere la chiave per sbloccare tesori nascosti o, al contrario, inciampare in invisibili trappole finanziarie. 

      Parlando di tesori e trappole, due concetti spiccano per la loro cruciale importanza: le plusvalenze e le minusvalenze. Queste due facce della stessa medaglia non solo indicano la salute finanziaria dei nostri investimenti, ma ci sussurrano segreti su come navigare con maestria nel mare mosso del mercato.

      Analizziamole nel dettaglio.

      plusvalenze

      Cosa sono?

      Partiamo dalle basi: cosa sono, precisamente, le plusvalenze e le minusvalenze? Questi termini, pilastri del vocabolario finanziario, sono molto più che semplici indicatori di profitto o perdita; sono il barometro della nostra capacità di navigare nel dinamico mondo degli investimenti.

      Il termine Plusvalenza fa brillare gli occhi degli investitori: rappresenta il guadagno ottenuto dalla vendita di un asset a un prezzo superiore rispetto a quello di acquisto. È la melodia del successo, il riconoscimento tangibile della consapevolezza finanziaria e del tempismo nel cogliere l'opportunità giusta al momento giusto. 

      Al contrario, la minusvalenza è l'eco di una scommessa non andata a buon fine, il risultato di una vendita effettuata a un prezzo inferiore rispetto al costo d'acquisto. È un campanello d'allarme, un invito a riflettere sulle nostre scelte e, forse, a riconsiderare la nostra strategia di investimento.

      Questi concetti non sono meri numeri su un bilancio; rappresentano le storie di successi e insegnamenti tratti dalle nostre scelte finanziarie. La gestione di asset richiede non solo la comprensione di questi termini ma anche la capacità di interpretarli come segnali di un più ampio contesto economico e di mercato. 

      Plusvalenze e minusvalenze diventano strumenti per affinare le nostre strategie, spingendoci a riflettere su come i nostri investimenti possano meglio allinearsi con gli obiettivi a lungo termine e con le mutevoli condizioni di mercato.

      In questo complesso gioco di equilibri, ogni investitore si trova di fronte alla sfida di massimizzare le plusvalenze e minimizzare le minusvalenze. Ma come? La chiave sta nell'approccio: un management attento e strategico degli asset

      Un buon investimento non è semplicemente quello che promette il ritorno economico più elevato, ma quello che si inserisce armonicamente in un portafoglio bilanciato, capace di resistere alle tempeste del mercato e di prosperare nel lungo termine.

      La compensazione delle minusvalenze, per esempio, è una tattica avanzata che permette di bilanciare le perdite con i guadagni, ottimizzando il carico fiscale e rafforzando la posizione complessiva del nostro portafoglio. È una mossa da maestri, che richiede una profonda comprensione del mercato e una visione a lungo termine degli investimenti.

      Come si compensano minusvalenza e plusvalenza?

      Questo processo, più che una semplice manovra contabile, è un'arte che bilancia gli alti e bassi degli investimenti. La compensazione si rivela una tattica cruciale per ottimizzare la nostra esposizione fiscale, consentendoci di utilizzare le minusvalenze per ridurre l'imponibile generato dalle plusvalenze.

      Questa strategia, nota come "tax loss harvesting", richiede una conoscenza approfondita del quadro normativo e una visione olistica del nostro portafoglio d'investimenti. Attraverso questo processo, possiamo non solo mitigare gli effetti delle fluttuazioni di mercato ma anche reinvestire le risorse in opportunità più promettenti, favorendo una crescita a lungo termine del nostro patrimonio.

      Questa pratica non solo dimostra la nostra competenza nel gestire gli investimenti ma evidenzia anche il nostro impegno a perseguire un successo sostenibile, rafforzando la fiducia nei nostri metodi e nella nostra visione a lungo termine.

      Minusvalenza e plusvalenza: compensare azioni

      Nel contesto specifico delle azioni, compensare minusvalenze e plusvalenze assume una rilevanza ancora maggiore. Ogni investitore sa che il mercato azionario è caratterizzato da volatilità e incertezza, ma è proprio in questo scenario che emerge la sagacia di chi investe. 

      La compensazione tra le perdite e i guadagni su azioni non è soltanto una mossa tattica; è una strategia proattiva che mira a massimizzare l'efficienza fiscale del portafoglio.

      Adoperando questa tecnica, si possono neutralizzare le plusvalenze realizzate vendendo titoli in perdita, riducendo così l'imposta sui guadagni di capitale. È fondamentale, tuttavia, comprendere le tempistiche e le regole specifiche, come la regola "wash-sale", che impedisce di riacquistare lo stesso titolo o uno sostanzialmente identico entro 30 giorni dalla vendita a perdita, per evitare di invalidare la compensazione.

      L'applicazione di questa strategia nel contesto azionario non solo ottimizza il carico fiscale ma guida l'investitore verso una gestione più dinamica e consapevole del proprio portafoglio, evidenziando l'importanza di una visione a lungo termine nell'investimento azionario.

      Minusvalenza e plusvalenza: compensare obbligazioni

      La compensazione di minusvalenze e plusvalenze si estende anche al mondo delle obbligazioni. Diversamente dalle azioni, le obbligazioni offrono flussi di reddito più prevedibili, ma non sono esenti da rischi, come variazioni dei tassi d'interesse o cambiamenti nella valutazione del credito dell'emittente. 

      Attraverso la compensazione in ambito obbligazionario, l'investitore può riequilibrare il proprio portafoglio, riducendo l'esposizione a rischi specifici e migliorando il profilo complessivo di rendimento e sicurezza. Questo approccio consente di gestire in modo proattivo la composizione del portafoglio, sfruttando le condizioni di mercato variabili per ottimizzare la posizione fiscale e contribuire alla crescita a lungo termine dell'investimento. 

      È una dimostrazione pratica di come, con la giusta conoscenza e strategia, anche i momenti di calo possono essere trasformati in opportunità per rafforzare e proteggere il nostro patrimonio.

      Plusvalenza e minusvalenza da fondi comuni ed ETF

      Nel contesto della compensazione di plusvalenze e minusvalenze, i fondi comuni di investimento ed ETF (Exchange Traded Funds) rappresentano un terreno fertile per applicare questa strategia

      Questi strumenti aggregano diverse tipologie di asset, offrendo diversificazione e riduzione del rischio attraverso un unico investimento. 

      La compensazione delle minusvalenze generate da questi veicoli con le plusvalenze ottenute altrove nel portafoglio può ottimizzare l'efficienza fiscale, consentendo al contempo di adeguare l'allocazione degli investimenti alle mutevoli prospettive di mercato.

      La natura diversificata di fondi comuni ed ETF permette agli investitori di reagire con agilità alle fluttuazioni del mercato, compensando perdite in specifici settori con guadagni in altri, mantenendo l'equilibrio strategico del portafoglio. Questa tattica sottolinea l'importanza di una visione olistica nell'investimento, dove la gestione attiva delle componenti del portafoglio e la pianificazione fiscale si fondono per promuovere la crescita sostenibile del capitale a lungo termine. 

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      Minusvalenze: strumenti finanziari per compensarle

      La gestione attiva delle minusvalenze, attraverso l'impiego di strumenti finanziari adeguati per compensarle, rivela il vero livello di conoscenza di un investitore.

      Strumenti come la diversificazione tra diverse classi di asset, il rebalancing periodico del portafoglio e l'utilizzo di strategie di hedging possono aiutare a mitigare le perdite e a sfruttare al meglio le potenzialità di compensazione fiscale. 

      Questo approccio, come anticipato, riduce l'impatto negativo delle fluttuazioni di mercato, ma apre anche la porta a nuove opportunità di crescita, permettendo di riorganizzare il portafoglio in linea con gli obiettivi di investimento a lungo termine.

      Insomma, a questo punto avrai capito che la chiave per navigare con successo attraverso le complessità del mercato finanziario risiede nella conoscenza e nella comprensione delle dinamiche di investimento. 

      Ed è qui che Moneysurfers entra in gioco, offrendo la possibilità di arricchire la tua cultura finanziaria grazie all'esperienza di professionisti esperti

      Affidarti a chi surfa da anni queste onde può insegnarti a gestire con prudenza e con maggiore probabilità di profitto i tuoi investimenti, pur rimanendo autonomo e indipendente nelle tue decisioni. 

      È un viaggio di scoperta, crescita e successo finanziario, aperto a tutti coloro che sono pronti a imparare e a investire nel loro futuro.

      E tu, sei pronto? Trova il percorso più adatto a te.

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