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Investire in crowdfunding: quello di cui nessuno parla e i nostri consigli per non rimetterci

Scritto da Moneysurfers

 

Investire in crowdfunding: quello di cui nessuno parla e i nostri consigli per non rimetterci


09 novembre 2020

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2 minuti di lettura

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Cosa leggerai in questo articolo

    Make money while you sleep! Gli americani adorano questa frase, che rappresenta perfettamente il concetto di entrata passiva, o entrata automatica.

    Cosa sono le entrate passive o automatiche

    Le rendite passive non sono altro che i guadagni generati senza il tuo intervento diretto, in modo periodico e prevedibile, completamente slegate dal tuo tempo.

    Per avviare il motore delle rendite passive però, è necessaria una spinta iniziale, come un informatico che sviluppa l’architettura di un software e poi lo lascia vivere di vita propria, intervenendo saltuariamente per apportare delle migliorie.

    Alcuni esempi di entrate passive sono:

    • un affitto mensile versato dal nostro inquilino;
    • le royalties provenienti dalla vendita di un libro o dal diritto d’autore;
    • il pagamento dei dividendi delle azioni in nostro possesso.

    È proprio su quest’ultima voce che ci soffermiamo in questo approfondimento: i dividendi azionari.

    Mentre in questo articolo potrai approfondire alcuni metodi per generare entrate passive

    Cosa sono i dividendi azionari

    L’investimento è innanzitutto fiducia. Fiducia nella potenzialità di un’azienda, e fiducia nella crescita di valore e fatturato. Per questo motivo alcune aziende decidono di ripagare la fiducia degli azionisti “staccando” loro una ricompensa periodica, che viene appunto chiamata dividendo. 

    Possiamo affermare che il dividendo sia una quota degli utili di una società che viene corrisposta agli investitori. Acquistare un’azione da dividendo significa partecipare attivamente alla crescita di una società, sia dal punto di vista dell’incremento del valore azionario, sia agli utili del suo esercizio.

    I dividendi azionari possono essere di due tipi: in contanti o in azioni.

    Come facilmente avrai già capito, la prima tipologia prevede un pagamento di una somma di denaro in base alla partecipazione del tuo investimento, la seconda invece prevede il conferimento di una percentuale azionaria, sempre correlata con l’entità del tuo investimento, una o due o quattro volte l’anno.

    Cosa c’entrano le entrate passive con i dividendi azionari

    Domanda sciocca, penserai. Noi di Moneysurfers crediamo che i dividendi azionari siano uno dei migliori strumenti per generare un’entrata passiva, periodica e prevedibile direttamente sul tuo conto bancario, senza il minimo impegno di tempo ed energia, se non la scelta iniziale.

    Una o due o quattro volte all’anno, le migliori aziende da dividendo elargiscono un bonus in percentuale sul tuo conto bancario, il più delle volte già al netto della tassazione per non dovertene nemmeno preoccupare con il commercialista.

    Per investire con i dividendi azionari da professionista, dai un'occhiata a DIVIDENDS PRO Boost.

    Perché qualcuno dovrebbe darti una rendita passiva

    Mica tutte le società quotate staccano dividendi periodici! E allora perché solo alcune decidono di farlo? Ci sono diversi fattori da considerare.

    Generalmente, i dividendi sono un buon sintomo circa la salute finanziaria della società stessa, poiché rappresenta un residuale dell’utile di esercizio. Essendo in ottima salute un’azienda sceglie la strategia dei dividendi per attirare investitori e aumentare anche il valore azionario. Al tempo stesso, alcune aziende in profonda crisi provano la strategia dei dividendi per fare incetta di capitali e tentare di risanare le casse vuote. Per questo bisogna saper selezionare le azioni giuste.

    Le aziende maggiormente strutturate e mature sono più propense a corrispondere i dividendi, poiché devono reinvestire meno utile nella crescita, d’altro canto, le aziende in fase di startup hanno fame di utili per alimentare la loro crescita e la produzione, per cui sono meno propense ai dividendi.

    Riassumendo, l'azienda sana e in utile ha due strade percorribili: condividere una quota dei guadagni con gli investitori e al tempo stesso diventare più appetibile per lo stesso motivo, oppure reinvestire completamente i guadagni per crescere maggiormente e diventare più appetibile attraverso la crescita del valore azionario.

    Quali sono i vantaggi di questa tipologia di investimento

    Il metodo più rapido e potente per accelerare la nostra ricchezza materiale è senza dubbio il “fare impresa”. Nessuno strumento d’investimento serio potrà mai dare i ritorni, in termini di sostanza e velocità di accumulo, che può dare una buona idea imprenditoriale messa a terra a dovere.

    Vero, ma non è semplicissimo creare un’impresa di successo e soprattutto richiede la totalità del nostro tempo e ogni sforzo possibile per la sua affermazione.

    E se fosse possibile fare l’imprenditore col popò degli altri? Ecco, le dividend stocks, sono le azioni che in automatico sganciano nel conto corrente una parte degli utili distribuiti dalle aziende di successo.

    Queste azioni hanno una calendarizzazione precisa per i loro payout, per questo è possibile strutturare l’investimento in modo che ogni mese o due incassiamo una quota come se fosse un affitto, senza tutte le seccature che la proprietà di un immobile porta con sé.

    Quali sono i rischi

    I dividendi sono periodici, ma non sono garantiti. Spesso le società indicano la quota dell’utile (il payout) che intendono distribuire in un ipotetico piano triennale, ma non sono tenute a rispettarla, come invece succede nelle obbligazioni.

    A seconda delle circostanze, gli utili potrebbero essere utilizzati per ripianare delle eventuali perdite, fare investimenti o aumentare il patrimonio societario.

    Investire in azioni da dividendo può essere altamente remunerativo, ma richiede conoscenza del mercato e qualche dritta sulle azioni migliori da acquistare.

    Forse ti farà piacere sapere che Moneysurfers ha organizzato un corso unico e gratuito sulla migliore strategia per investire nei dividendi azionari. Per conoscerla, non ti resta che iscriverti qui sotto.

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      Ogni anno il volume delle transazioni che ruotano intorno a progetti in crowdfunding supera i 1.000 miliardi di dollari. Hai capito bene.
      È un trend in continua crescita, e probabilmente continuerà a crescere ancora per parecchio tempo. Eppure, la maggior parte delle persone non lo sa approcciare nel modo giusto e non ne conosce i rischi e le insidie.
      Ma partiamo dalle basi, cos’è esattamente il crowdfunding?

      Leggi anche: Investimenti sicuri: esistono davvero? E se sì, sono redditizi?

      Cos’è il Crowdfunding?

      Il crowdfunding è un sistema di raccolta del denaro, spesso associato alle start up e ai progetti innovativi. Mediante l’utilizzo di piattaforme come Kickstarter, MamaCrowd, Seedrs o Indiegogo si carica il proprio concept, spiegando il meglio possibile di cosa si tratta, quali sono gli obiettivi e i punti di forza e si invita chiunque fosse interessato a investire nel progetto.
      Esistono diversi tipi di crowdfunding, con rischi e opportunità diverse, tali che possono causare una certa confusione anche per la legislazione, che non è ancora pronta per gestire il sottobosco che si è creato intorno alle raccolte fondi collettive.

      1. Reward Based Crowdfunding

      Sicuramente il più conosciuto e adottato. Questo metodo prevede una ricompensa sul tuo investimento, spesso anche molto piccolo. Ad esempio, la ricompensa può essere il prodotto stesso che si tenta di lanciare sul mercato, in anteprima, a un prezzo più basso del suo prezzo di lancio.

      2. Equity Crowdfunding

      Finanziamento verso un’azienda in espansione o in fase di Start Up, la quale rilascia una parte dell’equity, ovvero le azioni stesse.

      3. P2P (Peer to Peer) Lending

      Finanziamento a un altro privato, svolgendo il ruolo di una banca. In cambio, il privato ti garantisce un rendimento annuo.

      4. Profit Sharing Crowdfunding

      Investimento in un’azienda o progetto in cui si dividono i profitti in base al capitale investito.

      Come puoi facilmente notare, sotto il cappello del Crowdfunding hanno trovato posto tipologie di investimento molto diverse tra loro, con rischi e responsabilità nemmeno comparabili.

      Quali sono i rischi del Crowdfunding?

      Vediamo assieme quali sono i rischi rispetto al tipo di crowdfunding che ci interessa.
      Il caso più semplice è sicuramente il Reward Based Crowdfunding. Molto spesso si finanziano progetti che devono ancora essere lanciati, con un prodotto di cui esiste solo l’idea e qualche prototipo. Così si dà la possibilità a un prodotto potenzialmente innovativo di vedere la luce. 
      Dove si nasconde il rischio? Nella possibilità che i promotori intaschino i soldi e spariscano. Lo sai che il 9% di chi investe in questi progetti non riceve la ricompensa? Inoltre, l’8% dei finanziatori è incappato in progetti che sono falliti in brevissimo tempo, perdendo quasi del tutto la possibilità di recuperare i propri soldi.
      Un caso molto famoso è stata la Smart Pen Phree su Kickstarter, che non è mai arrivata a nessuno. I backers (finanziatori nel gergo) in quel caso hanno addirittura costituito una class action per ottenere la restituzione del denaro, perdendo anche quella. Il contratto non prevedeva - e non prevede in alcun caso - alcuna garanzia di ricevere la ricompensa, poiché si investono soldi come supporter, ma non è assicurato da nessuno che quel progetto debba essere realizzato.
      È un po’ come quando da bambino chiedevi i soldi “in prestito” ai tuoi genitori: ecco, loro erano i tuoi supporters.
      Non c’è dubbio che il Reward Based Crowdfunding sia un’opportunità eccezionale, ma è bene capire di chi fidarsi prima di “supportare” un progetto.

      I rischi dell’Equity Crowdfunding

      Se ci spostiamo nel campo degli Equity Crowdfunding le insidie si moltiplicano esponenzialmente.
      Un’azienda svincola una percentuale delle proprie azioni mettendola a disposizione dei finanziatori, in cambio di investimenti per un’espansione o per il lancio di un nuovo prodotto/software. Prima dello svincolo dell’equity, l’azienda fa una quotazione, più o meno arbitraria, del suo valore, ed è su quel valore che l’investitore acquisisce la sua percentuale. Ma chi ha certificato il valore aziendale? Nella quotazione in borsa delle aziende in Spa, avvengono numerosi step di controllo che assicurano la correttezza dell’operazione, nell’Equity Crowdfunding spesso non c’è alcun controllo.
      Fare la stima di un’azienda già esistente è difficile, nonostante le statistiche sul fatturato e il settore di riferimento. Fare la stima di un’azienda che sta nascendo è praticamente impossibile. Bisogna conoscere il team, i competitors, i rischi d’impresa e molto altro.
      Considera che il 90% delle start up fallisce.
      Considera che il 75% delle start up che hanno ricevuto investimenti da venture capital fallisce.
      Il Crowdfunding nasce per rendere accessibili gli investimenti a chiunque. Ma i non addetti ai lavori non possono essere esperti di quotazione aziendale e gestione del rischio d’impresa. 
      Per questo le piattaforme stesse dovrebbero essere molto più attente e regolamentate in questo tipo di operazioni, che rischiano di frodare molte persone inconsapevoli.

      Come evitare spiacevoli sorprese e perdere soldi

      E allora cosa puoi fare? Aumenta la tua cultura finanziaria, per acquisire una grammatica della finanza e poter fare scelte più ragionate, senza incappare in spiacevoli sorprese. Come? Informati sul nostro blog, dove puoi trovare tanti spunti interessanti, o dai un’occhiata ai corsi di Moneysurfers, che ti daranno gli strumenti giusti per diventare più consapevole a livello finanziario e raggiungere la ricchezza materiale e il benessere spirituale.

      Leggi anche: Perché i soldi NON fanno la felicità?

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