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Partire da zero con il business online

Scritto da  Moneysurfers

 

Partire da zero con il business online


12 marzo 2020

|

3 minuti di lettura

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Cosa leggerai in questo articolo

    Make money while you sleep! Gli americani adorano questa frase, che rappresenta perfettamente il concetto di entrata passiva, o entrata automatica.

    Cosa sono le entrate passive o automatiche

    Le rendite passive non sono altro che i guadagni generati senza il tuo intervento diretto, in modo periodico e prevedibile, completamente slegate dal tuo tempo.

    Per avviare il motore delle rendite passive però, è necessaria una spinta iniziale, come un informatico che sviluppa l’architettura di un software e poi lo lascia vivere di vita propria, intervenendo saltuariamente per apportare delle migliorie.

    Alcuni esempi di entrate passive sono:

    • un affitto mensile versato dal nostro inquilino;
    • le royalties provenienti dalla vendita di un libro o dal diritto d’autore;
    • il pagamento dei dividendi delle azioni in nostro possesso.

    È proprio su quest’ultima voce che ci soffermiamo in questo approfondimento: i dividendi azionari.

    Mentre in questo articolo potrai approfondire alcuni metodi per generare entrate passive

    Cosa sono i dividendi azionari

    L’investimento è innanzitutto fiducia. Fiducia nella potenzialità di un’azienda, e fiducia nella crescita di valore e fatturato. Per questo motivo alcune aziende decidono di ripagare la fiducia degli azionisti “staccando” loro una ricompensa periodica, che viene appunto chiamata dividendo. 

    Possiamo affermare che il dividendo sia una quota degli utili di una società che viene corrisposta agli investitori. Acquistare un’azione da dividendo significa partecipare attivamente alla crescita di una società, sia dal punto di vista dell’incremento del valore azionario, sia agli utili del suo esercizio.

    I dividendi azionari possono essere di due tipi: in contanti o in azioni.

    Come facilmente avrai già capito, la prima tipologia prevede un pagamento di una somma di denaro in base alla partecipazione del tuo investimento, la seconda invece prevede il conferimento di una percentuale azionaria, sempre correlata con l’entità del tuo investimento, una o due o quattro volte l’anno.

    Cosa c’entrano le entrate passive con i dividendi azionari

    Domanda sciocca, penserai. Noi di Moneysurfers crediamo che i dividendi azionari siano uno dei migliori strumenti per generare un’entrata passiva, periodica e prevedibile direttamente sul tuo conto bancario, senza il minimo impegno di tempo ed energia, se non la scelta iniziale.

    Una o due o quattro volte all’anno, le migliori aziende da dividendo elargiscono un bonus in percentuale sul tuo conto bancario, il più delle volte già al netto della tassazione per non dovertene nemmeno preoccupare con il commercialista.

    Per investire con i dividendi azionari da professionista, dai un'occhiata a DIVIDENDS PRO Boost.

    Perché qualcuno dovrebbe darti una rendita passiva

    Mica tutte le società quotate staccano dividendi periodici! E allora perché solo alcune decidono di farlo? Ci sono diversi fattori da considerare.

    Generalmente, i dividendi sono un buon sintomo circa la salute finanziaria della società stessa, poiché rappresenta un residuale dell’utile di esercizio. Essendo in ottima salute un’azienda sceglie la strategia dei dividendi per attirare investitori e aumentare anche il valore azionario. Al tempo stesso, alcune aziende in profonda crisi provano la strategia dei dividendi per fare incetta di capitali e tentare di risanare le casse vuote. Per questo bisogna saper selezionare le azioni giuste.

    Le aziende maggiormente strutturate e mature sono più propense a corrispondere i dividendi, poiché devono reinvestire meno utile nella crescita, d’altro canto, le aziende in fase di startup hanno fame di utili per alimentare la loro crescita e la produzione, per cui sono meno propense ai dividendi.

    Riassumendo, l'azienda sana e in utile ha due strade percorribili: condividere una quota dei guadagni con gli investitori e al tempo stesso diventare più appetibile per lo stesso motivo, oppure reinvestire completamente i guadagni per crescere maggiormente e diventare più appetibile attraverso la crescita del valore azionario.

    Quali sono i vantaggi di questa tipologia di investimento

    Il metodo più rapido e potente per accelerare la nostra ricchezza materiale è senza dubbio il “fare impresa”. Nessuno strumento d’investimento serio potrà mai dare i ritorni, in termini di sostanza e velocità di accumulo, che può dare una buona idea imprenditoriale messa a terra a dovere.

    Vero, ma non è semplicissimo creare un’impresa di successo e soprattutto richiede la totalità del nostro tempo e ogni sforzo possibile per la sua affermazione.

    E se fosse possibile fare l’imprenditore col popò degli altri? Ecco, le dividend stocks, sono le azioni che in automatico sganciano nel conto corrente una parte degli utili distribuiti dalle aziende di successo.

    Queste azioni hanno una calendarizzazione precisa per i loro payout, per questo è possibile strutturare l’investimento in modo che ogni mese o due incassiamo una quota come se fosse un affitto, senza tutte le seccature che la proprietà di un immobile porta con sé.

    Quali sono i rischi

    I dividendi sono periodici, ma non sono garantiti. Spesso le società indicano la quota dell’utile (il payout) che intendono distribuire in un ipotetico piano triennale, ma non sono tenute a rispettarla, come invece succede nelle obbligazioni.

    A seconda delle circostanze, gli utili potrebbero essere utilizzati per ripianare delle eventuali perdite, fare investimenti o aumentare il patrimonio societario.

    Investire in azioni da dividendo può essere altamente remunerativo, ma richiede conoscenza del mercato e qualche dritta sulle azioni migliori da acquistare.

    Forse ti farà piacere sapere che Moneysurfers ha organizzato un corso unico e gratuito sulla migliore strategia per investire nei dividendi azionari. Per conoscerla, non ti resta che iscriverti qui sotto.

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      Il business online è la moda del momento. In rete pullula di persone che garantiscono una pioggia di soldi, se seguirai il loro metodo per 15 minuti. 

      Noi, invece, quando parliamo di business on-line ci riferiamo ad attività che durano anni, decenni, che scavalcano perfino la nostra morte (che prima o poi arriva anche per i ricchi, quella fisica, per lo meno). Noi parliamo di progetti seri, che si tramandano per generazioni, sono utili alle persone e hanno un impatto positivo sulla società e sull’ambiente. 

      Noi ci riferiamo a quelle professioni che sarai orgoglioso di condividere con tuo figlio, quando con i suoi occhi curiosi di bambino ti chiederà «Che lavoro fai?». A questa domanda, se seguirai i nostri passi, potrai rispondere con fierezza, senza alcun rimorso.

      Il business online non è solo il trend del momento: è la realtà totale globale del mondo di oggi. Siamo TUTTI online. Tutti abbiamo una pagina Facebook, tutti guardiamo YouTube, tutti siamo costantemente sulla rete. Gli occhi delle persone cadono sullo schermo per la maggior parte del tempo. Nessuno, più, guarda le stelle.

      Le regole di un buon business online

      Ma per volare alto (un proverbio direbbe per andare “dalle stalle alle stelle”, di cui sopra) ci sono alcuni aspetti da considerare. 

      1. Bisogna fare business dove ci sono persone. Quindi dove?

      Indovina… 

      Esatto, online! Se apri un’attività nel deserto, avrai come clienti solo formiche.

      2. Lavorare online permette di avere comunicazioni immediate. Questo, per un business, significa anche che c’è una (potenziale) velocità di crescita inimmaginabile in passato. Ora in un click puoi (sempre potenzialmente!) raggiungere miliardi di persone.

      3. Non devi per forza citofonare a Rai o Mediaset per fare pubblicità. Puoi trovare il tuo potenziale target e comprendere di quale prodotto o servizio ha bisogno a costi irrisori.

      Gli asset fondamentali

      Proseguiamo il vademecum del (buon) business online cercando di capire quali sono gli elementi fondamentali per un successo che duri nel tempo. 

      Prima di tutto è indispensabile essere sicuri che i nostri valori siano coerenti con quello che stiamo facendo (è necessaria sintonia fra il nostro servizio o prodotto e la nostra comunicazione). Se c’è discrepanza fra questi elementi, tutti se ne accorgeranno SUBITO. Perché (vedi punto 2 precedente) le comunicazioni sul web sono velocissime e tutti sapranno in tempo zero se le gestisci bene o male.

      Ci sono fior di statistiche che provano che per i consumatori è molto importante l’autenticità fra quello che si dice e quello che si fa e che i consumatori sono disposti a pagare di più in presenza di coerenza. Soprattutto, è fondamentale la connessione fra il nostro prodotto e servizio e il tipo di comunicazione che facciamo.

      Chiarita questa premessa basilare, analizziamo gli elementi indispensabili a qualsiasi business degno di chiamarsi tale.

      1. Le community, ovvero le persone che si riuniscono intorno a dei valori e/o a degli argomenti.

      2. I contenuti: le persone su Internet cercano di capire cosa scegliere e perché.

      Perché il nostro servizio o prodotto è diverso dagli altri? Aiutiamo i nostri potenziali clienti nelle scelte inerenti il nostro settore. Si può fare story telling su tutto. Anche sui depuratori dell’acqua o sulle pompe funebri, ve lo assicuriamo. 

      Qualsiasi servizio o prodotto può e deve diventare una community con dei contenuti specifici. Anzi, più è improbabile, più raccontarlo avrà successo sul web.

      3. Posizionamento. Studiamo i nostri concorrenti, per vedere cosa dicono e cosa cercano i nostri possibili clienti. Quali sono i problemi che affrontano nella loro vita? È importante guardarsi intorno per posizionarsi nel posto giusto: qual è l’unicità del nostro brand? Cosa stiamo portando di nuovo sul mercato? 

      4. Educhiamo i nostri clienti. Il che non significa insegnare loro il galateo, bensì coinvolgerli nella nostra attività. Ora on-line l’educazione del cliente si può fare molto facilmente.

      Partiamo con un unico canale, che sarà la nostra testa d’ariete. Se siamo bravi a parlare partiamo con un podcast, se scriviamo bene iniziamo con un blog. Per Pareto efficienza partiamo con un solo canale, poi cerchiamo di creare sottoprodotti che facciano rete sugli altri canali. Da un video, per esempio, possiamo trarre un podcast o un articolo per il sito o per il blog. 

      In questi canali affrontiamo microargomenti per risolvere dei problemi ai nostri clienti e raccontiamo la nostra vita professionale, inclusi i retroscena. Creiamo contenuti originali: le persone vogliono potersi immedesimare con chi fa un lavoro vero, con vocazione. Mostriamo e raccontiamo il dietro le quinte, il backstage.

      5. Troviamo delle partnership ovvero delle persone con cui collaborare. Intervistiamole o facciamoci da loro intervistare o rendiamoci disponibili presso un’azienda più grande di noi per partecipare a congressi o contribuire con nostri contenuti. Siamo sinceri nel nostro approccio valoriale. Le partnership vere si instaurano al netto dei valori economici.

      6. Raccogliamo feedback. Quale contenuto funziona meglio degli altri? Incrociando i contenuti con i dati dei nostri visitatori, possiamo sponsorizzare quelli più graditi per mostrarli a un pubblico che ancora non ci conosce. In questo modo amplieremo la nostra community.

      7. Non vendiamo a tutti i costi. Se facciamo i passi giusti, saranno i clienti stessi che ci chiederanno di poter acquistare qualcosa. Noi, per esempio, abbiamo un sito di formazione sul quale non ci sono mai corsi acquistabili. Perché? 

      Non vogliamo incentivare il consumismo, non svendiamo, non partecipiamo ai black Friday. Vogliamo che i nostri clienti siano un’élite, non saldata su uno scambio economico, ma su relazioni umane vere.

      Alla prossima onda (sul mare del web),

      D + E

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