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Slow reading batte fast reading 6 a 0

Scritto da  Moneysurfers

 

Slow reading batte fast reading 6 a 0


16 marzo 2020

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3 minuti di lettura

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Cosa leggerai in questo articolo

    Make money while you sleep! Gli americani adorano questa frase, che rappresenta perfettamente il concetto di entrata passiva, o entrata automatica.

    Cosa sono le entrate passive o automatiche

    Le rendite passive non sono altro che i guadagni generati senza il tuo intervento diretto, in modo periodico e prevedibile, completamente slegate dal tuo tempo.

    Per avviare il motore delle rendite passive però, è necessaria una spinta iniziale, come un informatico che sviluppa l’architettura di un software e poi lo lascia vivere di vita propria, intervenendo saltuariamente per apportare delle migliorie.

    Alcuni esempi di entrate passive sono:

    • un affitto mensile versato dal nostro inquilino;
    • le royalties provenienti dalla vendita di un libro o dal diritto d’autore;
    • il pagamento dei dividendi delle azioni in nostro possesso.

    È proprio su quest’ultima voce che ci soffermiamo in questo approfondimento: i dividendi azionari.

    Mentre in questo articolo potrai approfondire alcuni metodi per generare entrate passive

    Cosa sono i dividendi azionari

    L’investimento è innanzitutto fiducia. Fiducia nella potenzialità di un’azienda, e fiducia nella crescita di valore e fatturato. Per questo motivo alcune aziende decidono di ripagare la fiducia degli azionisti “staccando” loro una ricompensa periodica, che viene appunto chiamata dividendo. 

    Possiamo affermare che il dividendo sia una quota degli utili di una società che viene corrisposta agli investitori. Acquistare un’azione da dividendo significa partecipare attivamente alla crescita di una società, sia dal punto di vista dell’incremento del valore azionario, sia agli utili del suo esercizio.

    I dividendi azionari possono essere di due tipi: in contanti o in azioni.

    Come facilmente avrai già capito, la prima tipologia prevede un pagamento di una somma di denaro in base alla partecipazione del tuo investimento, la seconda invece prevede il conferimento di una percentuale azionaria, sempre correlata con l’entità del tuo investimento, una o due o quattro volte l’anno.

    Cosa c’entrano le entrate passive con i dividendi azionari

    Domanda sciocca, penserai. Noi di Moneysurfers crediamo che i dividendi azionari siano uno dei migliori strumenti per generare un’entrata passiva, periodica e prevedibile direttamente sul tuo conto bancario, senza il minimo impegno di tempo ed energia, se non la scelta iniziale.

    Una o due o quattro volte all’anno, le migliori aziende da dividendo elargiscono un bonus in percentuale sul tuo conto bancario, il più delle volte già al netto della tassazione per non dovertene nemmeno preoccupare con il commercialista.

    Per investire con i dividendi azionari da professionista, dai un'occhiata a DIVIDENDS PRO Boost.

    Perché qualcuno dovrebbe darti una rendita passiva

    Mica tutte le società quotate staccano dividendi periodici! E allora perché solo alcune decidono di farlo? Ci sono diversi fattori da considerare.

    Generalmente, i dividendi sono un buon sintomo circa la salute finanziaria della società stessa, poiché rappresenta un residuale dell’utile di esercizio. Essendo in ottima salute un’azienda sceglie la strategia dei dividendi per attirare investitori e aumentare anche il valore azionario. Al tempo stesso, alcune aziende in profonda crisi provano la strategia dei dividendi per fare incetta di capitali e tentare di risanare le casse vuote. Per questo bisogna saper selezionare le azioni giuste.

    Le aziende maggiormente strutturate e mature sono più propense a corrispondere i dividendi, poiché devono reinvestire meno utile nella crescita, d’altro canto, le aziende in fase di startup hanno fame di utili per alimentare la loro crescita e la produzione, per cui sono meno propense ai dividendi.

    Riassumendo, l'azienda sana e in utile ha due strade percorribili: condividere una quota dei guadagni con gli investitori e al tempo stesso diventare più appetibile per lo stesso motivo, oppure reinvestire completamente i guadagni per crescere maggiormente e diventare più appetibile attraverso la crescita del valore azionario.

    Quali sono i vantaggi di questa tipologia di investimento

    Il metodo più rapido e potente per accelerare la nostra ricchezza materiale è senza dubbio il “fare impresa”. Nessuno strumento d’investimento serio potrà mai dare i ritorni, in termini di sostanza e velocità di accumulo, che può dare una buona idea imprenditoriale messa a terra a dovere.

    Vero, ma non è semplicissimo creare un’impresa di successo e soprattutto richiede la totalità del nostro tempo e ogni sforzo possibile per la sua affermazione.

    E se fosse possibile fare l’imprenditore col popò degli altri? Ecco, le dividend stocks, sono le azioni che in automatico sganciano nel conto corrente una parte degli utili distribuiti dalle aziende di successo.

    Queste azioni hanno una calendarizzazione precisa per i loro payout, per questo è possibile strutturare l’investimento in modo che ogni mese o due incassiamo una quota come se fosse un affitto, senza tutte le seccature che la proprietà di un immobile porta con sé.

    Quali sono i rischi

    I dividendi sono periodici, ma non sono garantiti. Spesso le società indicano la quota dell’utile (il payout) che intendono distribuire in un ipotetico piano triennale, ma non sono tenute a rispettarla, come invece succede nelle obbligazioni.

    A seconda delle circostanze, gli utili potrebbero essere utilizzati per ripianare delle eventuali perdite, fare investimenti o aumentare il patrimonio societario.

    Investire in azioni da dividendo può essere altamente remunerativo, ma richiede conoscenza del mercato e qualche dritta sulle azioni migliori da acquistare.

    Forse ti farà piacere sapere che Moneysurfers ha organizzato un corso unico e gratuito sulla migliore strategia per investire nei dividendi azionari. Per conoscerla, non ti resta che iscriverti qui sotto.

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      Nel mondo di oggi, dove la velocità è un upgrade necessario, molti di quelli che fanno il nostro (non) mestiere a un certo punto iniziano a spiegare come si pratica la lettura veloce. 

      Perché dovremmo leggere più velocemente? Forse perché, nella nostra quotidianità distorta, basata quasi esclusivamente sulle performances, leggere tanti libri significa essere più intelligenti e più colti.

      Noi non siamo d’accordo.

      Non abbiamo mai avuto neanche la voglia di leggere velocemente. Leggere, mangiare, fare l’amore (le cose che contano, insomma) sono attività che ci piace fare lentamente. 

      La lettura è un momento della giornata in cui possiamo shiftare dalla frenesia alla calma, dalla fretta alla quiete.

      Come funziona la lettura veloce 

      Ma qual è, tecnicamente, la differenza fra lettura veloce e slow reading? 

      Premettiamo che le tecniche di lettura veloce attendibili, ovvero che funzionano realmente, sono pochissime. Queste rarità sfruttano le competenze di una parte specifica dell’organo oculare. 

      La nostra retina al centro ha un punto focale chiamato fovea (o fovea centralis), che ha la funzione di mettere a fuoco la parola che stiamo leggendo. Allenandosi a utilizzare la parte intorno alla fovea (che si chiama parafovea), si può imparare a intuire le parole situate attorno alle lettere focalizzate, senza propriamente leggerle. È possibile quindi leggere più velocemente mettendo realmente a fuoco solo alcune parole nella pagina e intuendo le altre. 

      Un altro strumento che si attua nella lettura veloce è l’eliminazione della sub vocazione ovvero di quella vocina nella testa che ripete le parole mentre leggiamo. 

      Per annullare questo automatismo interiore, è indispensabile allenarsi costantemente. Quindi per diventare un fast reader si impiega moltissimo tempo… Domandona da un milione di dollari: non sarebbe meglio impiegare tutto quel tempo leggendo normalmente?

      Inoltre, è sicuramente vero che questa vocina mentale rallenta la nostra lettura, però è altrettanto certo che essa aumenta la nostra capacità di comprendere ciò che stiamo leggendo. 

      Qui casca l’asino. Arriviamo al vero punto dolente della lettura veloce (che non è solo la quantità di tempo e la quantità di soldi che devi impiegare per impararla). 

      La comprensione veloce è impossibile

      Il dramma è che nella lettura veloce sfugge il 90% dei contenuti. È la stessa differenza che possiamo sperimentare fra andare in macchina e andare in bicicletta. O fra andare in bicicletta e andare a piedi. O fra correre e passeggiare contemplando i dettagli della natura o dei palazzi. L’esperienza è completamente diversa. 

      Camminando scopriamo di essere circondati da un sacco di novità, che non avevamo mai notato, perfino sotto casa. Provare per credere.

      In sintesi: la lettura veloce funziona (se trovi il – raro! – metodo giusto). Il problema è che la comprensione veloce, invece, fa cilecca. 

      Leggere, infatti, non significa necessariamente comprendere. Comprendiamo un testo quando gli argomenti che tratta iniziano a fare parte della nostra essenza. Imparare non significa sapere a memoria, bensì interiorizzare i contenuti che leggiamo. 

      I libri migliori sono “multistrato”

      Inoltre non possiamo ignorare il fatto che un testo intelligente ha sempre molteplici livelli di lettura: ci sono significati che si apprendono immediatamente e da parte di (quasi) tutti e altri significati, molto più profondi e molto più trasformativi, che vengono appresi solo a una seconda lettura o a una lettura più lenta, più meditata, da persone che hanno già svolto un determinato tipo di percorso. Un buon libro è come un film di Stanley Kubrick: ogni volta che lo leggi scopri un significato “occulto” che alla lettura precedente non avevi notato. 

      Se leggiamo libri che non hanno sottotesto significa che stiamo leggendo delle guide o dei manuali. Dei prontuari, insomma. Ma dobbiamo essere consapevoli che, se basiamo la nostra crescita solo su dei libri superficiali, non avremo possibilità di trasformarci. 

      È impossibile fare lettura veloce, per esempio, su un libro di Aurobindo, di Rudolf Steiner, di Rene Guénon o sulla Divina Commedia. Anche I Promessi Sposi, uno dei più grandi libri di self-help della storia, ha almeno tre livelli di lettura diversi (storia d’amore, romanzo storico, connessione con la fede e con i mondi invisibili…). 

      La lettura veloce può andare bene, solo se vuoi rimanere in superficie: non ti permette di arrivare mai in profondità. Soffermarsi su ciò che si è letto, meditare su una frase, rileggerla, cercare di capirla dà al nostro cervello il tempo di connettere quelle parole con altre esperienze vissute o lette e aumenta la capacità di sviluppare il nostro pensiero critico, che per imprenditori e investitori è fondamentale. 

      Lettura antistress

      David Lewis ha dimostrato che leggere normalmente (ovvero lentamente) per appena 5 minuti diminuisce il livello di stress del 58% quindi leggere fa anche bene alla salute.

      La lettura veloce è l’ennesima gara con se stessi. Perché inquinare questo strumento di pace?

      In sintesi:

      • I metodi di lettura veloce che funzionano sono pochissimi.
      • I pochi metodi di lettura veloce che funzionano richiedono soldi e tantissimo tempo.
      • Durante la lettura veloce sfugge la maggior parte dei contenuti.
      • Praticare la lettura veloce di permette di leggere solo libri superficiali, che non arricchiscono la tua crescita personale.
      • La lettura veloce non sviluppa il pensiero critico.
      • La lettura veloce non permette di beneficiare dell’effetto antistress della lettura normale.

      Il mattino ha l’oro (della lettura) in bocca

      Invece di leggere veloce, leggiamo la mattina. Nel best seller The Miracle Morning di Hal Elrod, si consiglia di dedicare alla lettura un tempo specifico nella prima ora dal risveglio. 

      Noi MoneySurfers promuoviamo la slow reading, perché la lettura cambia le persone. Tutte le persone che hanno migliorato il mondo hanno sempre amato leggere con attenzione e profondità. Leggere è importante: non releghiamo questa attività alle ore serali, le peggiori della giornata a livello qualitativo. 

      Portiamo sempre un libro in borsa o nello zaino, per ottimizzare i tempi morti di attesa che possiamo incontrare durante la giornata. All’estero, a Parigi, Bruxelles, Amsterdam, Londra, sulla metro sono molto più numerose le persone che in mano tengono un libro invece di uno smarthphone. Facciamolo anche noi in Italia. 

      Tieni sempre un libro con te: è molto più cool… Anche in bagno, vicino alla seduta del vater.

      L’importante è leggere.

      Slow is better.

      D+E

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