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Cosa sono le società benefit e perché cambieranno il mondo

Scritto da  Moneysurfers

 

Cosa sono le società benefit e perché cambieranno il mondo


21 maggio 2020

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3 minuti di lettura

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Cosa leggerai in questo articolo

    Make money while you sleep! Gli americani adorano questa frase, che rappresenta perfettamente il concetto di entrata passiva, o entrata automatica.

    Cosa sono le entrate passive o automatiche

    Le rendite passive non sono altro che i guadagni generati senza il tuo intervento diretto, in modo periodico e prevedibile, completamente slegate dal tuo tempo.

    Per avviare il motore delle rendite passive però, è necessaria una spinta iniziale, come un informatico che sviluppa l’architettura di un software e poi lo lascia vivere di vita propria, intervenendo saltuariamente per apportare delle migliorie.

    Alcuni esempi di entrate passive sono:

    • un affitto mensile versato dal nostro inquilino;
    • le royalties provenienti dalla vendita di un libro o dal diritto d’autore;
    • il pagamento dei dividendi delle azioni in nostro possesso.

    È proprio su quest’ultima voce che ci soffermiamo in questo approfondimento: i dividendi azionari.

    Mentre in questo articolo potrai approfondire alcuni metodi per generare entrate passive

    Cosa sono i dividendi azionari

    L’investimento è innanzitutto fiducia. Fiducia nella potenzialità di un’azienda, e fiducia nella crescita di valore e fatturato. Per questo motivo alcune aziende decidono di ripagare la fiducia degli azionisti “staccando” loro una ricompensa periodica, che viene appunto chiamata dividendo. 

    Possiamo affermare che il dividendo sia una quota degli utili di una società che viene corrisposta agli investitori. Acquistare un’azione da dividendo significa partecipare attivamente alla crescita di una società, sia dal punto di vista dell’incremento del valore azionario, sia agli utili del suo esercizio.

    I dividendi azionari possono essere di due tipi: in contanti o in azioni.

    Come facilmente avrai già capito, la prima tipologia prevede un pagamento di una somma di denaro in base alla partecipazione del tuo investimento, la seconda invece prevede il conferimento di una percentuale azionaria, sempre correlata con l’entità del tuo investimento, una o due o quattro volte l’anno.

    Cosa c’entrano le entrate passive con i dividendi azionari

    Domanda sciocca, penserai. Noi di Moneysurfers crediamo che i dividendi azionari siano uno dei migliori strumenti per generare un’entrata passiva, periodica e prevedibile direttamente sul tuo conto bancario, senza il minimo impegno di tempo ed energia, se non la scelta iniziale.

    Una o due o quattro volte all’anno, le migliori aziende da dividendo elargiscono un bonus in percentuale sul tuo conto bancario, il più delle volte già al netto della tassazione per non dovertene nemmeno preoccupare con il commercialista.

    Per investire con i dividendi azionari da professionista, dai un'occhiata a DIVIDENDS PRO Boost.

    Perché qualcuno dovrebbe darti una rendita passiva

    Mica tutte le società quotate staccano dividendi periodici! E allora perché solo alcune decidono di farlo? Ci sono diversi fattori da considerare.

    Generalmente, i dividendi sono un buon sintomo circa la salute finanziaria della società stessa, poiché rappresenta un residuale dell’utile di esercizio. Essendo in ottima salute un’azienda sceglie la strategia dei dividendi per attirare investitori e aumentare anche il valore azionario. Al tempo stesso, alcune aziende in profonda crisi provano la strategia dei dividendi per fare incetta di capitali e tentare di risanare le casse vuote. Per questo bisogna saper selezionare le azioni giuste.

    Le aziende maggiormente strutturate e mature sono più propense a corrispondere i dividendi, poiché devono reinvestire meno utile nella crescita, d’altro canto, le aziende in fase di startup hanno fame di utili per alimentare la loro crescita e la produzione, per cui sono meno propense ai dividendi.

    Riassumendo, l'azienda sana e in utile ha due strade percorribili: condividere una quota dei guadagni con gli investitori e al tempo stesso diventare più appetibile per lo stesso motivo, oppure reinvestire completamente i guadagni per crescere maggiormente e diventare più appetibile attraverso la crescita del valore azionario.

    Quali sono i vantaggi di questa tipologia di investimento

    Il metodo più rapido e potente per accelerare la nostra ricchezza materiale è senza dubbio il “fare impresa”. Nessuno strumento d’investimento serio potrà mai dare i ritorni, in termini di sostanza e velocità di accumulo, che può dare una buona idea imprenditoriale messa a terra a dovere.

    Vero, ma non è semplicissimo creare un’impresa di successo e soprattutto richiede la totalità del nostro tempo e ogni sforzo possibile per la sua affermazione.

    E se fosse possibile fare l’imprenditore col popò degli altri? Ecco, le dividend stocks, sono le azioni che in automatico sganciano nel conto corrente una parte degli utili distribuiti dalle aziende di successo.

    Queste azioni hanno una calendarizzazione precisa per i loro payout, per questo è possibile strutturare l’investimento in modo che ogni mese o due incassiamo una quota come se fosse un affitto, senza tutte le seccature che la proprietà di un immobile porta con sé.

    Quali sono i rischi

    I dividendi sono periodici, ma non sono garantiti. Spesso le società indicano la quota dell’utile (il payout) che intendono distribuire in un ipotetico piano triennale, ma non sono tenute a rispettarla, come invece succede nelle obbligazioni.

    A seconda delle circostanze, gli utili potrebbero essere utilizzati per ripianare delle eventuali perdite, fare investimenti o aumentare il patrimonio societario.

    Investire in azioni da dividendo può essere altamente remunerativo, ma richiede conoscenza del mercato e qualche dritta sulle azioni migliori da acquistare.

    Forse ti farà piacere sapere che Moneysurfers ha organizzato un corso unico e gratuito sulla migliore strategia per investire nei dividendi azionari. Per conoscerla, non ti resta che iscriverti qui sotto.

    Commenti


      Vi siete accorti che siamo immersi in una nuova rivoluzione? 
      Non ci riferiamo alla quarta rivoluzione industriale, ma alla rivoluzione del “quarto settore”. 

      Dopo il primo settore del pubblico, il secondo settore del privato e il terzo settore del volontariato, attualmente, infatti, è il quarto settore a essere in piena espansione. 

      Il quarto settore racchiude le società benefit, che potremmo definire come ibridi fra le aziende che operano business al 100% e le fondazioni, che in qualche modo rendono il mondo un luogo migliore. Le società benefit, più precisamente, sono aziende che, oltre a tendere ai profitti, mirano anche ad altri, più nobili, obiettivi.

      Le tre P delle società benefit

      Persone. Pianeta. Profitti. 

      In questa trinità si possono sintetizzare i tre principali obiettivi delle società benefit. Persone, pianeta e profitti sono infatti le tre aree di impatto che permettono alle società benefit di trasformarsi da aziende estrattive (che estraggono più valore dall’ambiente di quanto riescono a restituirne) ad aziende a impatto positivo, ovvero contributive (che donano al benessere globale più di quanto sottraggono).

      Che differenza c’è fra B Corp e società benefit?

      B Corp e società benefit non si escludono necessariamente a vicenda (ovvero una società benefit può essere anche una B Corp), ma non sempre si equivalgono. 

      Facciamo chiarezza.

      Le società benefit sono un fiore all’occhiello della realtà italiana: possiamo infatti affermare con orgoglio che l’Italia è stato il primo Paese europeo a dotarsi di una normativa specifica per le società benefit, entrata in vigore nel 2016, che prevede obiettivi precisi, al di là del profitto. Le società benefit si identificano dunque in base a un vero e proprio statuto aziendale (come le srl, società a responsabilità limitata, o le spa, società per azioni, per esempio).

      “Le società benefit qualificano aziende che danno alla propria strategia nuovo imprinting nell’oggetto sociale. Nell’esercizio dell’attività economica, oltre allo scopo di dividerne gli utili, l’azienda ha una o più finalità di beneficio comune e opera in modo responsabile, sostenibile e trasparente nei confronti di persone, comunità, territori, ambiente, beni, attività culturali, sociali, enti, associazioni e altri portatori di interesse.”

      Poiché la società benefit prevede che la sua natura sia esplicitata nello statuto, chiunque entrerà in possesso dell’azienda dovrà conservare questa natura: si tratta di una forma di garanzia che gli obiettivi che abbiamo visto sopra saranno rispettati anche in futuro. 

      La strada in salita (ma lastricata d’oro) delle B Corp

      Le B Corp (benefit corporations) sono invece, più precisamente, aziende che hanno superato un processo impegnativo di certificazione. Le B Corp sono ambiziose: non solo vogliono raggiungere gli obiettivi di cui sopra, ma vogliono anche rendere i loro obiettivi misurabili. 

      Il loro operato rientra dunque in un processo preciso, che prevede tre step. 

      1. Sul sito della Onlus B Lab, certificatore delle B Corp si procede a un’assessment (valutazione) online. È necessario compilare un questionario molto complesso, che verifica l’impatto aziendale dal punto di vista sociale e ambientale. 
      2. L’esito del questionario sarà un punteggio che varia da 0 (società completamente estrattiva, che non dà benefici a nessuno) a 200 (il massimo della sostenibilità e dell’etica aziendale). 
        Il punteggio (estremamente difficile da raggiungere) che identifica una società che smette di estrarre per iniziare a dare valore ad ampio spettro è quello che si aggira dagli 80 punti in su (ma per essere sicuri di essere certificati B Corp conviene raggiungere almeno 90 punti). 
        Il questionario B Lab è molto restrittivo: oltre 70.000 aziende lo hanno compilato, ma le aziende che hanno ottenuto il marchio B Corp sono solo 2800 circa. 

        Per favorire il risultato di un buon punteggio è consigliabile rivolgersi a società specialistiche che aiutano a raggiungere buoni risultati (ottenerli da soli è molto difficile): grazie a una serie di studi aziendali potremo essere allora ragionevolmente convinti che, quando presenteremo la candidatura, potremo farci analizzare in tranquillità. 
      3. Ci si sottopone all’esame finale di un ente terzo?, autonomo, indipendente, che validerà il nostro percorso e verificherà che ciò che affermiamo è aderente alla realtà.

      È bene essere consapevoli che essere certificati B Corp è un percorso che non ha mai fine: ogni anno cercheremo di aumentare il nostro impatto positivo e il nostro punteggio. 

      Vi sembra un immane sbattimento? Lo è. 
      Ma ne vale la pena. Vi spieghiamo perché.

      I vantaggi di essere una B Corp 

      Anche aziende molto grandi, come per esempio Patagonia e una parte di Danone, ha sposato questo processo, perché essere certificati B Corp, oltre a fornire vantaggi in termini economici, dà molti altri benefit: per esempio, significa essere aziende più ordinate e rigorose, perché abituate a misurare i processi aziendali. 

      Ma, più di tutto, il marchio B Corp differenzia dalla concorrenza e permette di attrarre molti più clienti (il che giustifica le numerose ore di lavoro sottratte alla produttività a beneficio del mantenimento degli standard di certificazione): tutte le persone che hanno uno spessore culturale ed emotivo vogliono trovare un’azienda che condivida i loro valori. 
      Ecco perché uno degli altri meriti delle B Corp è essere un buon modo per fare networking. 

      Per concludere…

      Il buon imprenditore deve tenere in mano saldamente due obiettivi, inestricabili l’uno dall’altro:
      1) Fare profitto…
      2) In maniera contributiva.


      Possiamo trovare la forza e la motivazione per conseguire questi obiettivi nelle statistiche: per quindici anni è stato studiato un basket di aziende suddiviso fra aziende che si impegnavano solo nell’utile economico e aziende che avevano aggiunto all’utile finanziario una serie di benefici per la società, per l’ambiente, per la trasparenza. Ebbene, dopo quindici anni di monitoraggio è emerso che coloro che lavoravano “immersi nell’amore” hanno prodotto risultati dieci volte superiori agli altri.

      Ecco perché condividiamo il pensiero del nostro grande maestro Eric Ezechieli, fondatori di Nativa: se il mondo ha qualche chance di salvarsi dalla debacle ecologica e consumistica, questa salvezza risiede nel cambiamento del modo in cui facciamo business.

      E voi, siete pronti al cambiamento?

      D + E

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      Un buon investimento è tale se si compra sotto il prezzo di rivendita. Guadagno assicurato.