INVESTIMENTI 23 ottobre 2022 4 minuti di lettura

Autorealizzazione: che cos’è e come raggiungerla

Scritto da  Moneysurfers

Autorealizzazione: che cos’è e come raggiungerla


INVESTIMENTI

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23 ottobre 2022

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4 minuti di lettura

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Cosa leggerai in questo articolo

    Make money while you sleep! Gli americani adorano questa frase, che rappresenta perfettamente il concetto di entrata passiva, o entrata automatica.

    Cosa sono le entrate passive o automatiche

    Le rendite passive non sono altro che i guadagni generati senza il tuo intervento diretto, in modo periodico e prevedibile, completamente slegate dal tuo tempo.

    Per avviare il motore delle rendite passive però, è necessaria una spinta iniziale, come un informatico che sviluppa l’architettura di un software e poi lo lascia vivere di vita propria, intervenendo saltuariamente per apportare delle migliorie.

    Alcuni esempi di entrate passive sono:

    • un affitto mensile versato dal nostro inquilino;
    • le royalties provenienti dalla vendita di un libro o dal diritto d’autore;
    • il pagamento dei dividendi delle azioni in nostro possesso.

    È proprio su quest’ultima voce che ci soffermiamo in questo approfondimento: i dividendi azionari.

    Mentre in questo articolo potrai approfondire alcuni metodi per generare entrate passive

    Cosa sono i dividendi azionari

    L’investimento è innanzitutto fiducia. Fiducia nella potenzialità di un’azienda, e fiducia nella crescita di valore e fatturato. Per questo motivo alcune aziende decidono di ripagare la fiducia degli azionisti “staccando” loro una ricompensa periodica, che viene appunto chiamata dividendo. 

    Possiamo affermare che il dividendo sia una quota degli utili di una società che viene corrisposta agli investitori. Acquistare un’azione da dividendo significa partecipare attivamente alla crescita di una società, sia dal punto di vista dell’incremento del valore azionario, sia agli utili del suo esercizio.

    I dividendi azionari possono essere di due tipi: in contanti o in azioni.

    Come facilmente avrai già capito, la prima tipologia prevede un pagamento di una somma di denaro in base alla partecipazione del tuo investimento, la seconda invece prevede il conferimento di una percentuale azionaria, sempre correlata con l’entità del tuo investimento, una o due o quattro volte l’anno.

    Cosa c’entrano le entrate passive con i dividendi azionari

    Domanda sciocca, penserai. Noi di Moneysurfers crediamo che i dividendi azionari siano uno dei migliori strumenti per generare un’entrata passiva, periodica e prevedibile direttamente sul tuo conto bancario, senza il minimo impegno di tempo ed energia, se non la scelta iniziale.

    Una o due o quattro volte all’anno, le migliori aziende da dividendo elargiscono un bonus in percentuale sul tuo conto bancario, il più delle volte già al netto della tassazione per non dovertene nemmeno preoccupare con il commercialista.

    Per investire con i dividendi azionari da professionista, dai un'occhiata a DIVIDENDS PRO Boost.

    Perché qualcuno dovrebbe darti una rendita passiva

    Mica tutte le società quotate staccano dividendi periodici! E allora perché solo alcune decidono di farlo? Ci sono diversi fattori da considerare.

    Generalmente, i dividendi sono un buon sintomo circa la salute finanziaria della società stessa, poiché rappresenta un residuale dell’utile di esercizio. Essendo in ottima salute un’azienda sceglie la strategia dei dividendi per attirare investitori e aumentare anche il valore azionario. Al tempo stesso, alcune aziende in profonda crisi provano la strategia dei dividendi per fare incetta di capitali e tentare di risanare le casse vuote. Per questo bisogna saper selezionare le azioni giuste.

    Le aziende maggiormente strutturate e mature sono più propense a corrispondere i dividendi, poiché devono reinvestire meno utile nella crescita, d’altro canto, le aziende in fase di startup hanno fame di utili per alimentare la loro crescita e la produzione, per cui sono meno propense ai dividendi.

    Riassumendo, l'azienda sana e in utile ha due strade percorribili: condividere una quota dei guadagni con gli investitori e al tempo stesso diventare più appetibile per lo stesso motivo, oppure reinvestire completamente i guadagni per crescere maggiormente e diventare più appetibile attraverso la crescita del valore azionario.

    Quali sono i vantaggi di questa tipologia di investimento

    Il metodo più rapido e potente per accelerare la nostra ricchezza materiale è senza dubbio il “fare impresa”. Nessuno strumento d’investimento serio potrà mai dare i ritorni, in termini di sostanza e velocità di accumulo, che può dare una buona idea imprenditoriale messa a terra a dovere.

    Vero, ma non è semplicissimo creare un’impresa di successo e soprattutto richiede la totalità del nostro tempo e ogni sforzo possibile per la sua affermazione.

    E se fosse possibile fare l’imprenditore col popò degli altri? Ecco, le dividend stocks, sono le azioni che in automatico sganciano nel conto corrente una parte degli utili distribuiti dalle aziende di successo.

    Queste azioni hanno una calendarizzazione precisa per i loro payout, per questo è possibile strutturare l’investimento in modo che ogni mese o due incassiamo una quota come se fosse un affitto, senza tutte le seccature che la proprietà di un immobile porta con sé.

    Quali sono i rischi

    I dividendi sono periodici, ma non sono garantiti. Spesso le società indicano la quota dell’utile (il payout) che intendono distribuire in un ipotetico piano triennale, ma non sono tenute a rispettarla, come invece succede nelle obbligazioni.

    A seconda delle circostanze, gli utili potrebbero essere utilizzati per ripianare delle eventuali perdite, fare investimenti o aumentare il patrimonio societario.

    Investire in azioni da dividendo può essere altamente remunerativo, ma richiede conoscenza del mercato e qualche dritta sulle azioni migliori da acquistare.

    Forse ti farà piacere sapere che Moneysurfers ha organizzato un corso unico e gratuito sulla migliore strategia per investire nei dividendi azionari. Per conoscerla, non ti resta che iscriverti qui sotto.

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      Se ci dovessero chiedere che cos'è la felicità? non ci sarebbe alcun dubbio che questa sia l'autorealizzazione.

      Il problema principale che abbiamo riscontrato, prima dentro noi stessi e poi in tanti fra i nostri corsisti, è che se non si riesce a sentirsi realizzati quasi sempre è perché si cercano due realizzazioni differenti, una nella vita privata e una sul lavoro. Nell’articolo che stai leggendo vogliamo spiegarti come evitare una mancata realizzazione inseguendo l’obiettivo sbagliato. 

      Autorealizzazione: cosa significa

      Sgombriamo subito il campo da un potenziale fraintendimento. Essere pienamente realizzati non è come sembra. Finché non ci leviamo dalla testa che non esisterà mai un singolo momento della vita in cui non avremo problemi e in cui non avremo ambizioni più grandi, non capiremo cosa significhi, davvero, essere realizzati.

      Si tratta di un bias cognitivo o una trappola mentale, per dirlo in altre parole, che dobbiamo disinnescare al più presto, altrimenti, nonostante 12 ore al giorno di meditazione (si fa per dire) e 15.000€ di rendite passive, saremo sempre prigionieri di una convinzione limitante e sbagliata.

      Se siamo atterrati su questo universo è perché i problemi e le ambizioni le stavamo proprio cercando; la risposta non è la stasi o l’immobilità, ma il movimento e la trasformazione.

      Il chiringuito in Messico o a Bora Bora non è la soluzione definitiva alle tue pulsioni di autorealizzazione. Anche se può sembrare così idilliaco, dopo qualche settimana, dopo qualche mese, l’impulso di auto-realizzazione busserà alla tua porta.

      Però, se seguirai i consigli che ti daremo in questo articolo, eviterai di farti venire esaurimenti nervosi o divorzi o crisi di mezza età. Partiamo.

      Che cos’è il bisogno di autorealizzazione

      Ognuno, a un certo punto della sua vita, percepisce il bisogno di dare un senso al suo esistere, o come diceva Franco Battiato, al suo transito terrestre. Ma l’autorealizzazione non si raggiunge aggirando gli sbattimenti, le paure, le incertezze, le frustrazioni e i fallimenti. 

      L’autorealizzazione avviene quando sei in grado di vederli e accettarli prima come parte della vita e poi, ma molto poi, di accoglierli con la massima gratitudine. Non si tratta di un elogio cattolico della sofferenza, non si tratta di indossare il cilicio e fustigarsi, ma di accettare la vita nella sua interezza, nella sua piena manifestazione.

      Seguimi nel ragionamento: più sbattimenti provocano una crescita interiore, la quale genera una maggiore capacità di accettare gli sbattimenti, la quale a sua volta produce una maggiore indipendenza emotiva, che disinnesca più facilmente gli sbattimenti futuri, o meglio ce li rende più coerenti e accettabili nel nostro percorso di trasformazione.

      Finalmente, una volta che abbiamo effettuato questo “hackeraggio” emotivo, ci sentiremo maggiormente realizzati, innanzitutto perché saremo gradualmente più forti, in secondo luogo perché saremo naturalmente più inclini ad alzare l'asticella del rischio e, di conseguenza, a vivere maggiori opportunità di successo.

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      Come raggiungere la realizzazione del sé

      Come si ottiene questo status privilegiato, ma raggiungibile da chiunque voglia farlo? Abbiamo raccolto per te le nostre 7 vie di realizzazione del sé.

      Un’unica realizzazione

      La prima modalità risiede, come dicevamo all'inizio, nel prendere atto che non possono esistere più realizzazioni simultanee basate su valori differenti. Dentro di noi non esiste un interruttore per sbloccare le modalità della nostra anima, siamo un unicum e pertanto se vogliamo realizzarci davvero nella vita dobbiamo partire dal far combaciare totalmente la nostra professione con quello che ci piace fare, che sappiamo fare meglio degli altri e il cui risultato piace agli altri.

      Questa si chiama, in gergo, vocazione professionale, e si trova con il metodo del Life Design. Non a caso ci abbiamo scritto un libro, al cui interno ci trovi tutti gli step per scoprire e raggiungere la tua.

      Esplorazione del sé

      La seconda via è iniziare un vero e proprio viaggio di esplorazione del sé. Anche se può sembrare una supercazzola, non lo è affatto. Tutti noi siamo convinti di conoscerci, di sapere quello che vogliamo, eppure non è così. Persino prima di desiderare qualcosa, bisogna esplorare le infinite vie del desiderio, proprio come fino a qualche secolo fa esploravamo gli oceani oppure oggi progettiamo viaggi interplanetari.

      Finché non ci auto-definiamo come un mistero da scoprire non avremmo mai l'approccio giusto per autorealizzarci.

      Piramide di Maslow

      E siamo a tre. La propria realizzazione si trova alla vetta della piramide emotiva più famosa del mondo, quella dello psicologo Maslow. Guardando la piramide puoi intuire che per conquistare l’ultimo gradino, devi aver soddisfatto tutti i gradi inferiori. Cercare di autorealizzarsi senza aver attraversato i gradi inferiori della piramide di Maslow è come raggiungere la cima di un monte con un elicottero. È una conquista finta perché carente di tutto il viaggio e la fatica necessari per arrivarci, gli unici fattori che conferiscono il vero significato alla vetta.

      Meditazione

      Il quarto trick per raggiungere l’autorealizzazione è quello che passa attraverso la trasformazione della tua routine giornaliera, inserendo una tecnica di meditazione. È vero, ormai ne parlano tutti, noi di Moneysurfers da un po’ prima, e la meditazione è diventata quasi un cliché. Eppure è evidente che se l'obiettivo che ci siamo dati è la capacità di gestire meglio le emozioni negative, non c'è alcuna probabilità di riuscirci se non iniziamo ad allenare il nostro cervello a meditare almeno mezz'ora al giorno.

      Prova a vederla così: se l'autorealizzazione fosse la prova costume, allora la meditazione sarebbe la palestra necessaria per superarla.

      Psicosintesi

      Il quinto consiglio, che personalmente ci ha aiutato davvero tanto nella nostra vita, è quello di intraprendere un percorso psicologico, se possibile non uno “standard” ma un percorso di psicosintesi.

      Cos'è la psicosintesi? È la terapia psicologia inventata in Italia che riteniamo più completa ed efficace, anche solo per un periodo limitato di qualche mese. Ti farà benissimo indagare su te stesso con l'aiuto di uno specialista e ti permetterà di bruciare le tappe di realizzazione molto prima.

      Sì, viaggiare

      Il penultimo passaggio indispensabile è quello di uscire dall'Italia e viaggiare. Non stiamo parlando di andare in vacanza, ma di viaggiare con pochi soldi e lo zaino in spalla, lontano dalle principali mete turistiche.

      Grazie al nostro podcast, se non lo conosci cerca il Bazar Atomico su YouTube o sulle piattaforme di podcast come Spotify, abbiamo conosciuto tanti viaggiatori autentici e abbiamo capito quanto il viaggio ci aiuti a comprendere davvero un sacco di cose su noi stessi e sul mondo.

      Psichedelia

      La settimana modalità è l’acceleratore degli acceleratori. Stiamo parlando dell’iniziazione alle sostanze psichedeliche, anche definite enteogene.

      Ovviamente non bisogna assumere queste sostanze senza una guida e senza un percorso di ricerca, ma sicuramente daranno inizio a una nuova vita e una nuova comprensione di se stessi dopo averle prese per la prima volta.

      Quindi, dei formatori finanziari consigliano l’assunzione di droghe? Ebbene sì, ma non siamo i soli. La maggior parte dei più grandi innovatori del nostro tempo ne fanno uso e ne sfruttano i benefici di liberazione e realizzazione. 

      Come ci ha raccontato Chiara Baldini in uno degli episodi del nostro podcast il Bazar atomico, le sostanze enteogene sono quelle che da millenni l'uomo utilizza per aprire le porte della sua percezione. 

      Tornando all’esempio di prima, non sono l'elicottero che ti aiuta arrivare sulla vetta più velocemente ma sono un modo per diradare le nuvole, vedere la vetta e pure sentiero da seguire per arrivarci.

      Autorealizzazione personale e autorealizzazione professionale

      Se sei arrivato o arrivata fin qui avrai sicuramente capito che l’autorealizzazione personale e professionale non sono due cose distinte ma rappresentano un obiettivo unico. La maggior comprensione di te ti aiuterà a far germogliare la tua vocazione professionale, e quest’ultima darà ancora più solidità alla tua realizzazione.

      Per cui, abbandona l’idea di anestetizzare le difficoltà e tuffati nelle nuove sfide alla ricerca della tua migliore espressione. La vita è un viaggio di ricerca e la propria realizzazione è un forma fluida che cambia costantemente.

      copertina la felicità fa i soldi

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