INVESTIMENTI 25 ottobre 2022 4 minuti di lettura

Come trovare ed esprimere la propria vocazione professionale

Scritto da  Moneysurfers

Come trovare ed esprimere la propria vocazione professionale


INVESTIMENTI

|

25 ottobre 2022

|

4 minuti di lettura

placeholder_200x200

Cosa leggerai in questo articolo

    Make money while you sleep! Gli americani adorano questa frase, che rappresenta perfettamente il concetto di entrata passiva, o entrata automatica.

    Cosa sono le entrate passive o automatiche

    Le rendite passive non sono altro che i guadagni generati senza il tuo intervento diretto, in modo periodico e prevedibile, completamente slegate dal tuo tempo.

    Per avviare il motore delle rendite passive però, è necessaria una spinta iniziale, come un informatico che sviluppa l’architettura di un software e poi lo lascia vivere di vita propria, intervenendo saltuariamente per apportare delle migliorie.

    Alcuni esempi di entrate passive sono:

    • un affitto mensile versato dal nostro inquilino;
    • le royalties provenienti dalla vendita di un libro o dal diritto d’autore;
    • il pagamento dei dividendi delle azioni in nostro possesso.

    È proprio su quest’ultima voce che ci soffermiamo in questo approfondimento: i dividendi azionari.

    Mentre in questo articolo potrai approfondire alcuni metodi per generare entrate passive

    Cosa sono i dividendi azionari

    L’investimento è innanzitutto fiducia. Fiducia nella potenzialità di un’azienda, e fiducia nella crescita di valore e fatturato. Per questo motivo alcune aziende decidono di ripagare la fiducia degli azionisti “staccando” loro una ricompensa periodica, che viene appunto chiamata dividendo. 

    Possiamo affermare che il dividendo sia una quota degli utili di una società che viene corrisposta agli investitori. Acquistare un’azione da dividendo significa partecipare attivamente alla crescita di una società, sia dal punto di vista dell’incremento del valore azionario, sia agli utili del suo esercizio.

    I dividendi azionari possono essere di due tipi: in contanti o in azioni.

    Come facilmente avrai già capito, la prima tipologia prevede un pagamento di una somma di denaro in base alla partecipazione del tuo investimento, la seconda invece prevede il conferimento di una percentuale azionaria, sempre correlata con l’entità del tuo investimento, una o due o quattro volte l’anno.

    Cosa c’entrano le entrate passive con i dividendi azionari

    Domanda sciocca, penserai. Noi di Moneysurfers crediamo che i dividendi azionari siano uno dei migliori strumenti per generare un’entrata passiva, periodica e prevedibile direttamente sul tuo conto bancario, senza il minimo impegno di tempo ed energia, se non la scelta iniziale.

    Una o due o quattro volte all’anno, le migliori aziende da dividendo elargiscono un bonus in percentuale sul tuo conto bancario, il più delle volte già al netto della tassazione per non dovertene nemmeno preoccupare con il commercialista.

    Per investire con i dividendi azionari da professionista, dai un'occhiata a DIVIDENDS PRO Boost.

    Perché qualcuno dovrebbe darti una rendita passiva

    Mica tutte le società quotate staccano dividendi periodici! E allora perché solo alcune decidono di farlo? Ci sono diversi fattori da considerare.

    Generalmente, i dividendi sono un buon sintomo circa la salute finanziaria della società stessa, poiché rappresenta un residuale dell’utile di esercizio. Essendo in ottima salute un’azienda sceglie la strategia dei dividendi per attirare investitori e aumentare anche il valore azionario. Al tempo stesso, alcune aziende in profonda crisi provano la strategia dei dividendi per fare incetta di capitali e tentare di risanare le casse vuote. Per questo bisogna saper selezionare le azioni giuste.

    Le aziende maggiormente strutturate e mature sono più propense a corrispondere i dividendi, poiché devono reinvestire meno utile nella crescita, d’altro canto, le aziende in fase di startup hanno fame di utili per alimentare la loro crescita e la produzione, per cui sono meno propense ai dividendi.

    Riassumendo, l'azienda sana e in utile ha due strade percorribili: condividere una quota dei guadagni con gli investitori e al tempo stesso diventare più appetibile per lo stesso motivo, oppure reinvestire completamente i guadagni per crescere maggiormente e diventare più appetibile attraverso la crescita del valore azionario.

    Quali sono i vantaggi di questa tipologia di investimento

    Il metodo più rapido e potente per accelerare la nostra ricchezza materiale è senza dubbio il “fare impresa”. Nessuno strumento d’investimento serio potrà mai dare i ritorni, in termini di sostanza e velocità di accumulo, che può dare una buona idea imprenditoriale messa a terra a dovere.

    Vero, ma non è semplicissimo creare un’impresa di successo e soprattutto richiede la totalità del nostro tempo e ogni sforzo possibile per la sua affermazione.

    E se fosse possibile fare l’imprenditore col popò degli altri? Ecco, le dividend stocks, sono le azioni che in automatico sganciano nel conto corrente una parte degli utili distribuiti dalle aziende di successo.

    Queste azioni hanno una calendarizzazione precisa per i loro payout, per questo è possibile strutturare l’investimento in modo che ogni mese o due incassiamo una quota come se fosse un affitto, senza tutte le seccature che la proprietà di un immobile porta con sé.

    Quali sono i rischi

    I dividendi sono periodici, ma non sono garantiti. Spesso le società indicano la quota dell’utile (il payout) che intendono distribuire in un ipotetico piano triennale, ma non sono tenute a rispettarla, come invece succede nelle obbligazioni.

    A seconda delle circostanze, gli utili potrebbero essere utilizzati per ripianare delle eventuali perdite, fare investimenti o aumentare il patrimonio societario.

    Investire in azioni da dividendo può essere altamente remunerativo, ma richiede conoscenza del mercato e qualche dritta sulle azioni migliori da acquistare.

    Forse ti farà piacere sapere che Moneysurfers ha organizzato un corso unico e gratuito sulla migliore strategia per investire nei dividendi azionari. Per conoscerla, non ti resta che iscriverti qui sotto.

    Commenti


      Le recenti ricerche scientifiche parlano chiaro. Soprattutto quelle nell'ambito delle neuro-scienze, ci dicono che il motivo principale per cui le persone non raggiungono i propri obiettivi professionali.

      Qual è questo motivo? Non sono state in grado di intercettare la loro vera, unica, autentica vocazione professionale. Tutto, ma proprio tutto, viene dopo.

      Non ha senso diventare più bravi ad avere più followers o a parlare meglio in pubblico se prima non si è lavorato sulle radici del problema. L’albero della tua personalità crescerà, certamente, ma un po' storto e senza radici. E quindi, alla prima folata di vento crollerà.

      In questa guida vogliamo spiegarti come diventare un albero solido sotto il quale tutti vorranno stare, per godersi il fresco e soprattutto per beneficiare dei frutti che produrrai con la tua vocazione professionale. Ma prima di analizzare i 7 principi della vocazione professionale, cerchiamo di capire cos’è, come trovarla e quali sono gli errori da evitare nel percorso.

      Che cos’è la vocazione professionale

      Ma innanzitutto, cos’è la vocazione professionale e perché non dovresti confonderla con la passione fine a sé stessa?

      Possiamo considerare la vocazione come un insieme di 3 elementi:

      1. L’oggetto della nostra vocazione ci piace e ci fa piacere dedicare il tempo su di esso. In questo senso la vocazione si sovrappone alla passione.
      2. Quello che facciamo con vocazione, lo sappiamo fare molto bene. Che sia la pittura, l’equitazione, la guida sportiva o la risoluzione di equazioni differenziali, abbiamo un innato talento per quella data attività.
      3. Il risultato di quello che facciamo interessa qualcun altro, che è anche disposto a pagare per il nostro prodotto o servizio. 

      Puoi notare facilmente che, oltre alla passione, la vocazione professionale necessità sia della comprensione del nostro talento che della possibilità che i nostri sforzi siano desiderabili per qualcun altro. Questi due aspetti fondamentali devono essere indagati in profondità, ma la maggior parte delle persone si ferma al primo livello e si sbatte oltremodo per realizzarsi nella sua passione, senza considerare minimamente i competitor, il know-how tecnologico, l’accessibilità per quel tipo di settore, i volumi di mercato e i trend futuri.

      ACCEDI ALLE LEZIONI GRATUITE ESTRATTE DAI NOSTRI CORSI

      Come fare a scoprirla

      Il miglior modo per evitare di perdere anni o decenni della propria vita e agire in maniera più veloce ed efficace, è quello di “perdere” qualche minuto ogni anno per fare un'indagine più approfondita su noi stessi e capire qual è il percorso giusto per noi.

      Trovare la vocazione professionale significa compiere una serie di passaggi precisi per imparare a sentire una voce interiore (vocazione deriva dalla voce) nel mezzo del frastuono delle continue sollecitazioni esterne tipiche della nostra società.

      Essendo una serie di passaggi precisi e codificabili, da qualche anno a questa parte dalle parti della Stanford University hanno ideato un vero e proprio metodo che si chiama Life Design.

      Guarda caso è il corso più frequentato di tutta l'università; quella stessa università che da anni sforna i manager e gli startupper più influenti della Silicon Valley. Si tratta di un metodo geniale, per il quale noi di Moneysurfers siamo stati i primi a certificarsi in Europa e siamo tuttora ancora oggi gli unici in Italia.

      Com’è tipico della nostra filosofia, col tempo ci siamo anche permessi di “hackerare” questo metodo includendo degli elementi che secondo noi sono più adatti al modo di pensare europeo.

      Ebbene, anche questo impegno vocazionale ci ha premiati, perché la casa editrice Sperling&Kupfer, del gruppo Mondadori, ci ha chiesto di farne un libro, che guarda caso si intitola proprio Life Design. Te ne consigliamo la lettura per approfondire i concetti di questa guida e applicare il metodo con maggiore precisione.

      Quali sono le strategie per riuscire ad esprimere la vocazione professionale, avere successo nel lavoro ed esserne davvero appagati

      Ci sono 7 principi che dovresti seguire per trovare la tua vocazione professionale:

      1. Immaginazione creativa

      Tutto parte dal desiderio. Niente si ottiene senza capire cosa vogliamo davvero. Il desiderio però va studiato nei dettagli più maniacali. Questo studio, secondo noi, è l'afrodisiaco necessario a qualsiasi processo di Life Design. La letterina di Babbo Natale è l'esercizio più fantastico che possiamo fare per noi stessi; purtroppo da adulti smettiamo di scriverla e con essa smettiamo anche di esercitare il desiderio creativo. Il nostro consiglio è quello di creare una tabella visiva (o moodboard se ti piacciono gli inglesismi) dove teniamo traccia dei nostri desideri e ci immaginiamo nella loro realizzazione.

      2. Fare il punto

      È indispensabile capire da dove stiamo partendo. Dovresti analizzare la tua vita comprendendo bene quali sono gli aspetti che vanno meglio e quelli che vanno peggio. A soldi come siamo messi? A relazioni umane? Il nostro stato di salute fisico e psicologico come sta? Quanta bellezza c'è nelle mie giornate? Quanto tempo dedico ad attività non produttive ma che effettivamente mi sospendono la mente e mi rilassano? E così via.

      3. Scostamenti

      Dopo che abbiamo capito a che punto siamo, bisogna riflettere sul dove vogliamo andare coi desideri. Per questo motivo vederli scritti su carta è un atto trasformativo immenso perché finalmente vedrai slegarsi davanti a te un sacco di nodi intricati vecchi di anni e tutto il resto si distende in modo naturale.

      4. Generazione delle idee

      Ed eccoci allo stadio della generazione delle idee. In questo stadio non devi giudicare la bontà delle idee ma bensì la loro numerosità e il grado di libertà con cui le fai sgorgare fuori. Ci sono numerose tecniche per “buttare giù le idee”, dal brainstorming al brainwriting, dallo starbursting al mind mapping. Ma ricordati: non conta la tecnica, non contano le idee, conta il metodo nel suo insieme, perché questo è solo uno dei passaggi.

      5. Prototipazione

      Come si fa nel design vero e proprio, occorre prototipare le idee che sono emerse nello step precedente. Non tutte eh! Seleziona le 2 - 3 idee migliori che ti eccitano di più e inizia a metterle alla prova. Come si fa a vivere quell'esperienza lì, quel lavoro ideale che vorremmo fare anche noi? Potresti entrare in contatto con qualcuno che lo ha già fatto o magari offrirti di lavorare gratis in quel settore. Mi raccomando per un periodo molto breve. Potresti anche concepire un sito internet o un account Instagram in “versione beta” e vedere l’effetto sul tuo target e soprattutto su te stesso/a.

      6. Scelta

      Avendo vissuto gli step precedenti ti troverai di fronte a scenari totalmente nuovi e inesplorati rispetto alla tua partenza: potrebbero essere cambiate le amicizie e nate nuove partnership. Però a un certo punto dovrai scegliere, essendo consapevole che quasi mai la prima scelta sarà quella giusta e quasi mai tutto sarà perfetto o come te lo immaginavi all'inizio. In ogni caso ti sarai messo/a in moto e non dovrai fare altro che scegliere una strada, andare fino in fondo e agire, agire e ancora agire.

      7. Fare il tagliando

      Il settimo passaggio è una sorta di tagliando della nostra situazione. Il design e la nostra vocazione sono concetti mobili e impermanenti, come lo è qualsiasi cosa del mondo. Non esistono delle professioni identiche per tutta la vita, esiste solo l’evoluzione nostra e quella dei nostri progetti, che saranno, giorno dopo giorno, più coerenti con i nostri valori e con la nostra eccitazione interiore. Il consiglio è quello di rifare tutti i passaggi dal primo al settimo ogni anno. Non farlo da solo o da sola ma coinvolgi un gruppo ristretto di persone intime e fatelo insieme. Confrontatevi apertamente e fai tesoro dei loro feedback per mantenere la bussola puntata verso i tuoi obiettivi. Gradualmente ti trasformerai in un essere umano in grado di amare il viaggio più che la tua metà.

      Quali sono gli ostacoli alla sua espressione

      Oggi più che mai per fare un detox dei nostri bisogni e delle nostre aspirazioni indotti dalle sollecitazioni e dai modelli proposti dai media è la più grande arma di difesa alla stereotipazione della vita. Se ti vorrai esprimere per ciò che sei veramente, devi superare il richiamo delle sirene che ti vende una vita già scelta da qualcun altro per te.

      Adesso non ti resta che prendere un bel foglio bianco, qualche penna o pennarello e iniziare a trascrivere i tuoi desideri, seguendo i 7 passaggi per raggiungere la tua vocazione professionale.

      ACCEDI ALLE LEZIONI GRATUITE ESTRATTE DAI NOSTRI CORSI

      Lascia un commento

      Articoli Correlati

      Per essere un imprenditore rivoluzionario devi essere uno stronzo?
      Per essere un imprenditore rivoluzionario devi essere uno stronzo?
      20 marzo, 2018

      Adam Grant è autore di diversi best seller per il New York Times. E' professore alla University of Pennsylvania, è stato...

      Volatilità: cos'è e quanto bisogna prestarvi attenzione?
      Volatilità: cos'è e quanto bisogna prestarvi attenzione?
      20 dicembre, 2023

      Volatilità. Questa parola, spesso citata nelle cronache finanziarie e nei bollettini di borsa, evoca immagini di grafici...

      7 trucchi (provati scientificamente) per essere più felici, dunque ricchi
      7 trucchi (provati scientificamente) per essere più felici, dunque ricchi
      20 marzo, 2018

      Visualizziamo due immagini nella nostra mente. La prima è quella di un bambino africano, denutrito e con prospettive di ...