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Investire in vino senza tasse

Scritto da Moneysurfers

Investire in vino senza tasse


13 aprile 2018

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2 minuti di lettura

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Cosa leggerai in questo articolo

    Make money while you sleep! Gli americani adorano questa frase, che rappresenta perfettamente il concetto di entrata passiva, o entrata automatica.

    Cosa sono le entrate passive o automatiche

    Le rendite passive non sono altro che i guadagni generati senza il tuo intervento diretto, in modo periodico e prevedibile, completamente slegate dal tuo tempo.

    Per avviare il motore delle rendite passive però, è necessaria una spinta iniziale, come un informatico che sviluppa l’architettura di un software e poi lo lascia vivere di vita propria, intervenendo saltuariamente per apportare delle migliorie.

    Alcuni esempi di entrate passive sono:

    • un affitto mensile versato dal nostro inquilino;
    • le royalties provenienti dalla vendita di un libro o dal diritto d’autore;
    • il pagamento dei dividendi delle azioni in nostro possesso.

    È proprio su quest’ultima voce che ci soffermiamo in questo approfondimento: i dividendi azionari.

    Mentre in questo articolo potrai approfondire alcuni metodi per generare entrate passive

    Cosa sono i dividendi azionari

    L’investimento è innanzitutto fiducia. Fiducia nella potenzialità di un’azienda, e fiducia nella crescita di valore e fatturato. Per questo motivo alcune aziende decidono di ripagare la fiducia degli azionisti “staccando” loro una ricompensa periodica, che viene appunto chiamata dividendo. 

    Possiamo affermare che il dividendo sia una quota degli utili di una società che viene corrisposta agli investitori. Acquistare un’azione da dividendo significa partecipare attivamente alla crescita di una società, sia dal punto di vista dell’incremento del valore azionario, sia agli utili del suo esercizio.

    I dividendi azionari possono essere di due tipi: in contanti o in azioni.

    Come facilmente avrai già capito, la prima tipologia prevede un pagamento di una somma di denaro in base alla partecipazione del tuo investimento, la seconda invece prevede il conferimento di una percentuale azionaria, sempre correlata con l’entità del tuo investimento, una o due o quattro volte l’anno.

    Cosa c’entrano le entrate passive con i dividendi azionari

    Domanda sciocca, penserai. Noi di Moneysurfers crediamo che i dividendi azionari siano uno dei migliori strumenti per generare un’entrata passiva, periodica e prevedibile direttamente sul tuo conto bancario, senza il minimo impegno di tempo ed energia, se non la scelta iniziale.

    Una o due o quattro volte all’anno, le migliori aziende da dividendo elargiscono un bonus in percentuale sul tuo conto bancario, il più delle volte già al netto della tassazione per non dovertene nemmeno preoccupare con il commercialista.

    Per investire con i dividendi azionari da professionista, dai un'occhiata a DIVIDENDS PRO Boost.

    Perché qualcuno dovrebbe darti una rendita passiva

    Mica tutte le società quotate staccano dividendi periodici! E allora perché solo alcune decidono di farlo? Ci sono diversi fattori da considerare.

    Generalmente, i dividendi sono un buon sintomo circa la salute finanziaria della società stessa, poiché rappresenta un residuale dell’utile di esercizio. Essendo in ottima salute un’azienda sceglie la strategia dei dividendi per attirare investitori e aumentare anche il valore azionario. Al tempo stesso, alcune aziende in profonda crisi provano la strategia dei dividendi per fare incetta di capitali e tentare di risanare le casse vuote. Per questo bisogna saper selezionare le azioni giuste.

    Le aziende maggiormente strutturate e mature sono più propense a corrispondere i dividendi, poiché devono reinvestire meno utile nella crescita, d’altro canto, le aziende in fase di startup hanno fame di utili per alimentare la loro crescita e la produzione, per cui sono meno propense ai dividendi.

    Riassumendo, l'azienda sana e in utile ha due strade percorribili: condividere una quota dei guadagni con gli investitori e al tempo stesso diventare più appetibile per lo stesso motivo, oppure reinvestire completamente i guadagni per crescere maggiormente e diventare più appetibile attraverso la crescita del valore azionario.

    Quali sono i vantaggi di questa tipologia di investimento

    Il metodo più rapido e potente per accelerare la nostra ricchezza materiale è senza dubbio il “fare impresa”. Nessuno strumento d’investimento serio potrà mai dare i ritorni, in termini di sostanza e velocità di accumulo, che può dare una buona idea imprenditoriale messa a terra a dovere.

    Vero, ma non è semplicissimo creare un’impresa di successo e soprattutto richiede la totalità del nostro tempo e ogni sforzo possibile per la sua affermazione.

    E se fosse possibile fare l’imprenditore col popò degli altri? Ecco, le dividend stocks, sono le azioni che in automatico sganciano nel conto corrente una parte degli utili distribuiti dalle aziende di successo.

    Queste azioni hanno una calendarizzazione precisa per i loro payout, per questo è possibile strutturare l’investimento in modo che ogni mese o due incassiamo una quota come se fosse un affitto, senza tutte le seccature che la proprietà di un immobile porta con sé.

    Quali sono i rischi

    I dividendi sono periodici, ma non sono garantiti. Spesso le società indicano la quota dell’utile (il payout) che intendono distribuire in un ipotetico piano triennale, ma non sono tenute a rispettarla, come invece succede nelle obbligazioni.

    A seconda delle circostanze, gli utili potrebbero essere utilizzati per ripianare delle eventuali perdite, fare investimenti o aumentare il patrimonio societario.

    Investire in azioni da dividendo può essere altamente remunerativo, ma richiede conoscenza del mercato e qualche dritta sulle azioni migliori da acquistare.

    Forse ti farà piacere sapere che Moneysurfers ha organizzato un corso unico e gratuito sulla migliore strategia per investire nei dividendi azionari. Per conoscerla, non ti resta che iscriverti qui sotto.

    Commenti


      Diciamo che hai 100 euro e li vuoi investire. Da un lato puoi metterli in borsa e in azioni. Dall’altro puoi investirli in vino. 

      Quale dei due investimenti è il migliore? 

      Se hai letto l’articolo precedente sai già (quasi) tutto. La verità è che investire in vino può darti rendimenti anche 3 volte superiori ai maggiori indici di borsa. 

      Come è possibile?

      Il vino è pari a un qualsiasi strumento finanziario da un certo punto di vista. Ma è molto diverso da un altro. 

      Ora ti spieghiamo. 

      È simile perché può darti rendimenti da vero e proprio prodotto finanziario. È diverso perché, essendo un bene deteriorabile, ha un enorme vantaggio: non ha tasse sul capital gain, ovvero sui guadagni.

      Hai letto bene. Ottimi rendimenti senza tasse da pagare.

      Facciamo un esempio pratico per capire quanto la semplice scelta di investire in vino influirà sul nostro portafoglio. Senza parlare di tutto lo stress che ci toglieremo evitando di dover pagare le amare tasse. Addolcendoci invece il palato con un Primitivo di Manduria ES di Gianfranco Fino



      O LA BORSA O LA BOTTIGLIA

      Prendiamo come riferimento le performance dell’S&P 500, il maggiore indice di borsa che detta il benchmark. Se avessimo comprato l’indice a inizio 2017 e venduto l’indice il 30 dicembre 2017 avremmo ottenuto una performance di quasi il 22%.

      Investiti 10.000 euro avremmo guadagnato quindi 2200 euro

      Ma li avremmo intascati tutti?  

      No, ovviamente. 

      Se siamo residenti fiscalmente in Italia avremmo tolto il 26% di tasse sulle rendite finanziarie. Al netto ci sarebbero quindi entrati in tasca 1620 euro. 

      Delle succulente rendite passive, certo. Ottenute con un un semplice click sulla nostra piattaforma di trading o banca. Un guadagno netto di circa il 16% sul nostro investimento. Molto meglio di qualsiasi interesse bancario.

      Ma noi abbiamo comprato un nostrano vino da investimento, che raramente delude. Un Solaia 2010 della italianissima e pregiata cantina Antinori.

      Vuoi sapere che risultati abbiamo ottenuto?

      Un guadagno lordo, in circa lo stesso arco di tempo, del 16%. 

      Aspetta, dirai. È inferiore al 22% della borsa! Ma ricorda: essendo privo di tasse abbiamo ottenuto lo stesso identico guadagno netto di 1.600 euro.

      Quindi borsa e vino sono equivalenti?

      Ehm… sbagliato.

      Il rischio implicito per il nostro investimento è decisamente minore rispetto all’investimento in borsa, con lo stesso identico guadagno. E senza lo stress delle tasse... cin!

      Sappiamo a cosa stai pensando. 

      Ma il vino va custodito e conservato. Dove lo tengo? 

      Approfondiremo questo argomento nel dettaglio. Ma intanto ti diciamo una cosa che forse non sai. 

      Puoi investire in vino senza fartene arrivare a casa neanche una bottiglia

      Potrai fare tutto con pochi click, come se comprassi un ETF sull’indice S&P500. Non c’è neanche bisogno di investire il minimo di 125.000 euro richiesto dal fondo Noble Crus, specializzato proprio in vini da investimento. 

      Esatto, un investimento in vino equilibrato può essere fatto anche con poche centinaia di euro.



      IL TUO INVESTIMENTO È AL SICURO: IN UNA BOTTE DI VINO

      Il mercato del vino è un mercato stabile e solido. Il prodotto entra nel mercato quando giovane (quindi a basso prezzo) e aumenta con il tempo il suo pregio e la sua liquidità. E ciò garantisce un incremento di prezzo e un basso rischio per l’investitore.

      I numerosi track record provano questa tendenza dei vini e fanno notare che con il passare del tempo il vino aumenta mediamente di prezzo di circa il 10% l’anno, con alcuni vini che hanno raggiunto performance di oltre il 600% in 10 anni, come Domaine de la Romanée-Conti

      Sai poi qual è il dettaglio più interessante? Nel vino non si sono mai registrati crolli del mercato improvvisi, come invece succede ciclicamente in borsa.

      Possono quindi esserci degli errori nell’investimento in vino? 

      Certamente, il più diffuso è berselo. Salute!

      Vuoi saperne di piu? Visita OenoInvest.com cliccando qui

      Alla prossima onda. 

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