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Gli 8 segreti dei miliardari | N.3: Costruisci il (giusto) network

Scritto da Moneysurfers

Gli 8 segreti dei miliardari | N.3: Costruisci il (giusto) network


17 giugno 2020

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2 minuti di lettura

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Cosa leggerai in questo articolo

    Make money while you sleep! Gli americani adorano questa frase, che rappresenta perfettamente il concetto di entrata passiva, o entrata automatica.

    Cosa sono le entrate passive o automatiche

    Le rendite passive non sono altro che i guadagni generati senza il tuo intervento diretto, in modo periodico e prevedibile, completamente slegate dal tuo tempo.

    Per avviare il motore delle rendite passive però, è necessaria una spinta iniziale, come un informatico che sviluppa l’architettura di un software e poi lo lascia vivere di vita propria, intervenendo saltuariamente per apportare delle migliorie.

    Alcuni esempi di entrate passive sono:

    • un affitto mensile versato dal nostro inquilino;
    • le royalties provenienti dalla vendita di un libro o dal diritto d’autore;
    • il pagamento dei dividendi delle azioni in nostro possesso.

    È proprio su quest’ultima voce che ci soffermiamo in questo approfondimento: i dividendi azionari.

    Mentre in questo articolo potrai approfondire alcuni metodi per generare entrate passive

    Cosa sono i dividendi azionari

    L’investimento è innanzitutto fiducia. Fiducia nella potenzialità di un’azienda, e fiducia nella crescita di valore e fatturato. Per questo motivo alcune aziende decidono di ripagare la fiducia degli azionisti “staccando” loro una ricompensa periodica, che viene appunto chiamata dividendo. 

    Possiamo affermare che il dividendo sia una quota degli utili di una società che viene corrisposta agli investitori. Acquistare un’azione da dividendo significa partecipare attivamente alla crescita di una società, sia dal punto di vista dell’incremento del valore azionario, sia agli utili del suo esercizio.

    I dividendi azionari possono essere di due tipi: in contanti o in azioni.

    Come facilmente avrai già capito, la prima tipologia prevede un pagamento di una somma di denaro in base alla partecipazione del tuo investimento, la seconda invece prevede il conferimento di una percentuale azionaria, sempre correlata con l’entità del tuo investimento, una o due o quattro volte l’anno.

    Cosa c’entrano le entrate passive con i dividendi azionari

    Domanda sciocca, penserai. Noi di Moneysurfers crediamo che i dividendi azionari siano uno dei migliori strumenti per generare un’entrata passiva, periodica e prevedibile direttamente sul tuo conto bancario, senza il minimo impegno di tempo ed energia, se non la scelta iniziale.

    Una o due o quattro volte all’anno, le migliori aziende da dividendo elargiscono un bonus in percentuale sul tuo conto bancario, il più delle volte già al netto della tassazione per non dovertene nemmeno preoccupare con il commercialista.

    Per investire con i dividendi azionari da professionista, dai un'occhiata a DIVIDENDS PRO Boost.

    Perché qualcuno dovrebbe darti una rendita passiva

    Mica tutte le società quotate staccano dividendi periodici! E allora perché solo alcune decidono di farlo? Ci sono diversi fattori da considerare.

    Generalmente, i dividendi sono un buon sintomo circa la salute finanziaria della società stessa, poiché rappresenta un residuale dell’utile di esercizio. Essendo in ottima salute un’azienda sceglie la strategia dei dividendi per attirare investitori e aumentare anche il valore azionario. Al tempo stesso, alcune aziende in profonda crisi provano la strategia dei dividendi per fare incetta di capitali e tentare di risanare le casse vuote. Per questo bisogna saper selezionare le azioni giuste.

    Le aziende maggiormente strutturate e mature sono più propense a corrispondere i dividendi, poiché devono reinvestire meno utile nella crescita, d’altro canto, le aziende in fase di startup hanno fame di utili per alimentare la loro crescita e la produzione, per cui sono meno propense ai dividendi.

    Riassumendo, l'azienda sana e in utile ha due strade percorribili: condividere una quota dei guadagni con gli investitori e al tempo stesso diventare più appetibile per lo stesso motivo, oppure reinvestire completamente i guadagni per crescere maggiormente e diventare più appetibile attraverso la crescita del valore azionario.

    Quali sono i vantaggi di questa tipologia di investimento

    Il metodo più rapido e potente per accelerare la nostra ricchezza materiale è senza dubbio il “fare impresa”. Nessuno strumento d’investimento serio potrà mai dare i ritorni, in termini di sostanza e velocità di accumulo, che può dare una buona idea imprenditoriale messa a terra a dovere.

    Vero, ma non è semplicissimo creare un’impresa di successo e soprattutto richiede la totalità del nostro tempo e ogni sforzo possibile per la sua affermazione.

    E se fosse possibile fare l’imprenditore col popò degli altri? Ecco, le dividend stocks, sono le azioni che in automatico sganciano nel conto corrente una parte degli utili distribuiti dalle aziende di successo.

    Queste azioni hanno una calendarizzazione precisa per i loro payout, per questo è possibile strutturare l’investimento in modo che ogni mese o due incassiamo una quota come se fosse un affitto, senza tutte le seccature che la proprietà di un immobile porta con sé.

    Quali sono i rischi

    I dividendi sono periodici, ma non sono garantiti. Spesso le società indicano la quota dell’utile (il payout) che intendono distribuire in un ipotetico piano triennale, ma non sono tenute a rispettarla, come invece succede nelle obbligazioni.

    A seconda delle circostanze, gli utili potrebbero essere utilizzati per ripianare delle eventuali perdite, fare investimenti o aumentare il patrimonio societario.

    Investire in azioni da dividendo può essere altamente remunerativo, ma richiede conoscenza del mercato e qualche dritta sulle azioni migliori da acquistare.

    Forse ti farà piacere sapere che Moneysurfers ha organizzato un corso unico e gratuito sulla migliore strategia per investire nei dividendi azionari. Per conoscerla, non ti resta che iscriverti qui sotto.

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      “Dimmi con chi vai e ti dirò chi sei.” (detto popolare)

      È proprio vero, i proverbi non sbagliano mai. Cambiano la forma e i modi, cambiano i tempi, ma la sostanza non cambia. Se una volta stringevi rapporti personali nelle piazze, oggi esistono i social network. Ed esattamente come un tempo, siamo liberi di scegliere le persone di cui circondarci. Il modo in cui utilizzi questa libertà di scelta può fare la differenza tra il successo e il fallimento.
      Nel terzo articolo della collana Gli 8 Segreti dei Miliardari ti parlerò di come costruire il GIUSTO network, seguendo i consigli e le strategie di chi un social network l’ha proprio fondato.

      Entra nel network di ricchi consapevoli iscrivendoti gratis al al Club esclusivo dei MoneySurfers

      La “mafia” del Network e la rete oscura

      Dieci individui ben informati, felici di condividere con te ciò che sanno, ti diranno molto più di mille persone che conosci in maniera superficiale. (Reid Hoffman)
      Reid Hoffman, fondatore di LinkedIn, sostiene che il suo più grande errore professionale sia stato quello di credere che, per essere un product manager, bisognasse studiare product management. Col senno di poi, avrebbe fatto di tutto per inserirsi nel giusto network e trarre le informazioni necessarie attraverso il lavoro.
      reid hoffman
      Eppure non manca chi attribuisce a network come Oracle, Netscape o PayPal l’etichetta di mafia-network, dove impiegati decidono di unirsi e fare impresa, si fanno consulenza a vicenda, investono ognuno nell’impresa dell’altro etc. Insomma sfruttano il canale preferenziali della conoscenza.
      Nonostante questo, però, Hoffman ce lo dice chiaramente:
      Nell’era dell’informazione, il modo migliore per ottenere ciò che cerchi non è andare su Google, ma imparare a costruire un network ed ottenere le informazioni da esso.
      Ti è mai successo di imparare da persone a te vicine qualcosa che non trovi scritto sui libri, che non insegnano nelle classi e che non c’è nemmeno su Google? Anche se è raro, questo tipo di informazione esiste ed è quella che Hoffman definisce Dark Net (“Rete Oscura”).
      In realtà te ne ho già parlato: ricordi l’articolo che ho pubblicato la scorsa settimana? Ti spiegavo che, se vuoi raggiungere un obiettivo, devi cercare di trarre informazioni da coloro che quell’obiettivo l’hanno già raggiunto: perché non si tratta di semplici informazioni, ma lezioni di vita. Un po' come accadeva nell'antichità, quando maestri, filosofi e alchimisti trasmettevano un sapere diretto, non filtrato, un sapere che stabiliva un rapporto e nuove opportunità. Nella rete oscura ricadono gli errori, le intuizioni, i successi inaspettati e tutti i segreti inconfessabili che vengono dischiusi solo in un contesto confidenziale.
      Non si tratta di professori che insegnano materia astratta, ma di professionisti che consigliano PRATICAMENTE cosa fare. Noi di MoneySurfers.com crediamo in questo tipo di informazione: l’informazione basata sull’esperienza, l’informazione che non trovi sui libri o sui blog improvvisati, ma che è il frutto di anni e anni di tentativi, errori e grandi successi.
      Inoltre è questo il tipo di informazione che ti permette di essere indipendente. “Ma come?” penserai, “Prima parli di network e ora di indipendenza?”. Sì, hai capito bene. Perché circondarti di pochi (ma buoni) individui ti permette di:

      • Sviluppare senso critico;
      • Non chiedere il parere della massa.

      Che poi è un po’ quello che dice lo stesso Ray Dalio. Come vedi gli imprenditori che gestiscono compagnie plurimiliardarie sono accomunati da modi di pensare che li distinguono dal resto degli imprenditori (anche di successo).

      "Se vuoi andare da qualche parte, è meglio che tu ci vada con chi ci è già stato." (Robert Kiyosaki)

      Avanti il prossimo!

      Ma da dove parto se voglio costruire il giusto network? Come scelgo le persone da frequentare?
      Filtrare” gli individui del tuo network  è un passo essenziale per avere un network di qualità. Ricorda che ogni minuto speso con la persona sbagliata è un minuto in meno che potevi trascorrere in compagnia della persona giusta.
      networking
      Ma chi è la persona giusta? Beh, dipende sempre dal tipo di network, ma una cosa è certa: la relazione è sempre fine a sé stessa, il beneficio che ne trai è secondario. Questo significa che alla base del network c’è genuinità. Puoi anche circondarti di persone che possono darti molto, ma se lo fai solo per opportunismo prima o poi lo capiranno.
      Entrando nello specifico, se vogliamo costruire un network professionale, le persone da ricercare hanno caratteristiche ben precise:

      • Desiderano crescere costantemente;
      • Condividono i tuoi stessi ideali;
      • Condividono la propria esperienza;
      • Sono “givers”.

      Ognuna di queste caratteristiche ha una spiegazione logica. Consideriamo la prima: il network non è qualcosa di astratto, ma un insieme di persone. E se il network cresce, questo avviene perché chi ne fa parte vuole crescere.
      La condivisione poi è “la base” del network, lo sappiamo (Facebook docet). Infine sono “givers” perché danno per motivi di spirito, non per questioni morali (né tanto meno per ricevere un favore in cambio): il ché si ricollega alla genuinità, che è la prima caratteristica.
      Se riesci a costruire un simile network, ti faccio i miei complimenti: avrai certamente imparato la lezione di Hoffman. Ma ricorda, costruire e soprattutto mantenere delle relazioni durature richiede molto tempo. Quindi è bene che tu faccia del networking una sana e costante abitudine!

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