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Crisi del lavoro: non è colpa degli immigrati, ma dei Robot

Scritto da Moneysurfers

Crisi del lavoro: non è colpa degli immigrati, ma dei Robot


17 giugno 2020

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7 minuti di lettura

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Cosa leggerai in questo articolo

    Make money while you sleep! Gli americani adorano questa frase, che rappresenta perfettamente il concetto di entrata passiva, o entrata automatica.

    Cosa sono le entrate passive o automatiche

    Le rendite passive non sono altro che i guadagni generati senza il tuo intervento diretto, in modo periodico e prevedibile, completamente slegate dal tuo tempo.

    Per avviare il motore delle rendite passive però, è necessaria una spinta iniziale, come un informatico che sviluppa l’architettura di un software e poi lo lascia vivere di vita propria, intervenendo saltuariamente per apportare delle migliorie.

    Alcuni esempi di entrate passive sono:

    • un affitto mensile versato dal nostro inquilino;
    • le royalties provenienti dalla vendita di un libro o dal diritto d’autore;
    • il pagamento dei dividendi delle azioni in nostro possesso.

    È proprio su quest’ultima voce che ci soffermiamo in questo approfondimento: i dividendi azionari.

    Mentre in questo articolo potrai approfondire alcuni metodi per generare entrate passive

    Cosa sono i dividendi azionari

    L’investimento è innanzitutto fiducia. Fiducia nella potenzialità di un’azienda, e fiducia nella crescita di valore e fatturato. Per questo motivo alcune aziende decidono di ripagare la fiducia degli azionisti “staccando” loro una ricompensa periodica, che viene appunto chiamata dividendo. 

    Possiamo affermare che il dividendo sia una quota degli utili di una società che viene corrisposta agli investitori. Acquistare un’azione da dividendo significa partecipare attivamente alla crescita di una società, sia dal punto di vista dell’incremento del valore azionario, sia agli utili del suo esercizio.

    I dividendi azionari possono essere di due tipi: in contanti o in azioni.

    Come facilmente avrai già capito, la prima tipologia prevede un pagamento di una somma di denaro in base alla partecipazione del tuo investimento, la seconda invece prevede il conferimento di una percentuale azionaria, sempre correlata con l’entità del tuo investimento, una o due o quattro volte l’anno.

    Cosa c’entrano le entrate passive con i dividendi azionari

    Domanda sciocca, penserai. Noi di Moneysurfers crediamo che i dividendi azionari siano uno dei migliori strumenti per generare un’entrata passiva, periodica e prevedibile direttamente sul tuo conto bancario, senza il minimo impegno di tempo ed energia, se non la scelta iniziale.

    Una o due o quattro volte all’anno, le migliori aziende da dividendo elargiscono un bonus in percentuale sul tuo conto bancario, il più delle volte già al netto della tassazione per non dovertene nemmeno preoccupare con il commercialista.

    Per investire con i dividendi azionari da professionista, dai un'occhiata a DIVIDENDS PRO Boost.

    Perché qualcuno dovrebbe darti una rendita passiva

    Mica tutte le società quotate staccano dividendi periodici! E allora perché solo alcune decidono di farlo? Ci sono diversi fattori da considerare.

    Generalmente, i dividendi sono un buon sintomo circa la salute finanziaria della società stessa, poiché rappresenta un residuale dell’utile di esercizio. Essendo in ottima salute un’azienda sceglie la strategia dei dividendi per attirare investitori e aumentare anche il valore azionario. Al tempo stesso, alcune aziende in profonda crisi provano la strategia dei dividendi per fare incetta di capitali e tentare di risanare le casse vuote. Per questo bisogna saper selezionare le azioni giuste.

    Le aziende maggiormente strutturate e mature sono più propense a corrispondere i dividendi, poiché devono reinvestire meno utile nella crescita, d’altro canto, le aziende in fase di startup hanno fame di utili per alimentare la loro crescita e la produzione, per cui sono meno propense ai dividendi.

    Riassumendo, l'azienda sana e in utile ha due strade percorribili: condividere una quota dei guadagni con gli investitori e al tempo stesso diventare più appetibile per lo stesso motivo, oppure reinvestire completamente i guadagni per crescere maggiormente e diventare più appetibile attraverso la crescita del valore azionario.

    Quali sono i vantaggi di questa tipologia di investimento

    Il metodo più rapido e potente per accelerare la nostra ricchezza materiale è senza dubbio il “fare impresa”. Nessuno strumento d’investimento serio potrà mai dare i ritorni, in termini di sostanza e velocità di accumulo, che può dare una buona idea imprenditoriale messa a terra a dovere.

    Vero, ma non è semplicissimo creare un’impresa di successo e soprattutto richiede la totalità del nostro tempo e ogni sforzo possibile per la sua affermazione.

    E se fosse possibile fare l’imprenditore col popò degli altri? Ecco, le dividend stocks, sono le azioni che in automatico sganciano nel conto corrente una parte degli utili distribuiti dalle aziende di successo.

    Queste azioni hanno una calendarizzazione precisa per i loro payout, per questo è possibile strutturare l’investimento in modo che ogni mese o due incassiamo una quota come se fosse un affitto, senza tutte le seccature che la proprietà di un immobile porta con sé.

    Quali sono i rischi

    I dividendi sono periodici, ma non sono garantiti. Spesso le società indicano la quota dell’utile (il payout) che intendono distribuire in un ipotetico piano triennale, ma non sono tenute a rispettarla, come invece succede nelle obbligazioni.

    A seconda delle circostanze, gli utili potrebbero essere utilizzati per ripianare delle eventuali perdite, fare investimenti o aumentare il patrimonio societario.

    Investire in azioni da dividendo può essere altamente remunerativo, ma richiede conoscenza del mercato e qualche dritta sulle azioni migliori da acquistare.

    Forse ti farà piacere sapere che Moneysurfers ha organizzato un corso unico e gratuito sulla migliore strategia per investire nei dividendi azionari. Per conoscerla, non ti resta che iscriverti qui sotto.

    Commenti


      Cosa penseresti se durante una gita a Napoli, con l'acquolina in bocca, in attesa di degustare la famosa pizza napoletana, scoprissi che questa è stata preparata da un immigrato... o persino un ROBOT? No, non è impossibile (e non sto parlando dell'immigrato), né un'ipotesi troppo remota. L’Italia è così: prima ti lamenti per l’arretratezza tecnologica e poi scopri che siamo al secondo posto in Europa per la robotica e fra le prime dieci nazioni al mondo per tasso di robotizzazione. Almeno questo è quanto ha riportato l’ANSA qualche giorno fa. E se questo non bastasse, LaRepubblica.it, riportando uno studio dell'Unversità del Rice (Texas), dichiara che entro il 2050 le macchine avranno "rubato" il 50% del lavoro.
      Ogni 10 mila dipendenti, infatti, in Italia esistono 155 robot che svolgono mansioni “da addetto”, nei settori più disparati: magari avrai sentito di robot usati nel settore manifatturiero, ma penseresti mai di mangiare UNA PIZZA preparata ed infornata da un robot? Evidentemente non conosci RoDyMan, e se stai pensando che sia la solita “americanata”, sappi che questo progetto è guidato proprio dall’Università Federico II di Napoli! Ci stiamo fregando da soli? Continua a leggere perché scopriremo come uscire dalla crisi del lavoro.

      Se non vuoi avere paura dei robot, ottieni la Libertà Finanziaria! Entra GRATIS nel Club Esclusivo dei Money Surfers!

       Insomma se vuoi sapere come potrà essere la tua vita fra qualche anno, te la spiega questo video. Preciso subito una cosa: l’era dei robot non è proprio come l’aveva immaginata Kubrick in 2001: Odissea nello Spazio! Per fortuna i robot non hanno (ancora) preso il posto, né tanto meno il controllo degli umani. Nonostante l’estrema precisione di calcolo, infatti, continuano ad avere bisogno della nostra manutenzione: in parole povere, computer e robot sofisticatissimi saranno sempre in grado di darti tante gatte da pelare.

      Dal pizzaiolo al fattorino

      Al di là del robot che fa la pizza, esistono anche esempi non italiani che mostrano come la realtà robotica sia ormai integrata non solo nel tessuto aziendale, ma anche nella nostra vita. Che dire del robot-badante, ideato dai laboratori giapponesi Riken? Oppure saresti disposto a rinunciare al barista acrobatico per farti servire il mojito da un bar tender bionico?
      Passando all’utilizzo aziendale di questi “gioiellini”, non possiamo non citare Amazon. Sì, il leader mondiale dell’e-commerce non si culla mai sugli allori ed investe costantemente sul suo unico vero obiettivo: rendere più efficienti le spedizioni.
      [quote]È impossibile pensare che fra 10 anni un cliente possa venire e dirmi: “Jeff, adoro Amazon, ma vorrei che i prezzi fossero un filo più alti”, oppure “Amo Amazon, ma vorrei che le consegne fossero più lente” (Jeff Bezos – fondatore di Amazon)[/quote]
      Praticamente il signor Bezos dal 1994 investe su ciò che è OVVIO: migliorare il servizio che offre da più di 20 anni. Non si è inventato alcun bisogno nuovo, alcun prodotto rivoluzionario. Ha puntato all-in sull’efficienza che ha reso Amazon unica.
      Cosa c’entra questo discorso con i robot? C’entra eccome, se consideri che la compagnia negli ultimi anni ha massicciamente investito nell’implementazione dei droni nel processo di consegna. Questo video del servizio PrimeAir ti fa vedere come potrebbero avvenire in futuro i tuoi acquisti online!

      robot lavoro

      Crisi del lavoro: 4 lavori che saranno sostituiti dai robot.

      La nostra ricetta per uscire dalla crisi del lavoro

      "Un giorno le macchine riusciranno a risolvere tutti i problemi, ma mai nessuna di esse potrà porne uno." (Albert Einstein)

      Ti chiederai perché ti sto parlando di queste belle novità. Il mio scopo non è quello di farti un elenco sterile dei robot che “ti ruberanno” il lavoro (lo so che stai pensando questo). Voglio piuttosto farti notare come questa svolta epocale può volgersi a nostro favore, permettendoci di abbandonare i lavori manuali e ripetitivi e svolgere mansioni più creative, che maggiormente si addicono allo spirito umano.
      È vero, le macchine hanno una capacità di calcolo maggiore rispetto a noi, ma la capacità di calcolo non è l’intelligenza (magari ricordi che te ne ho già parlato in questo precedente articolo). La nostra intelligenza ha dalla sua parte creatività ed intuito: se la macchina può elaborare, l’uomo può creare. Allora cosa faccio se il robot mi “ruba il lavoro”?

      Investo.
      Sì, capisco che una risposta simile detta da un investitore può sembrarti scontata e facilista, ma il punto è che robot e macchine abbattono i costi di produzione. E se fare un prodotto costa di meno, costerà di meno anche acquistarlo in negozio. Ecco spiegata l’esplosione di benessere degli ultimi anni (tablet e smartphone oramai te li tirano dietro!). Questo momento di benessere va guardato, interpretato e SFRUTTATO non solo da consumatori, ma anche da investitori.
      In cosa puoi investire? Prima di tutto in te stesso, cioè nella tua formazione. Non dimenticare che i robot hanno bisogno di manutenzione specializzata e devono comunque essere gestiti e coordinati da umani. Umani che sappiano usare non solo le braccia, ma anche e soprattutto la testa! E sono pure ben pagati, perché in fondo l’istruzione (quella fatta bene e non quella nozionistica) paga.
      Ma investire nelle macchine significa anche poterle sfruttare per il proprio business. E non serve essere una grande azienda per fare questo. Quanti sono i liberi professionisti (ma anche dipendenti specializzati) che comunicano tramite e-mail in maniera automatica con i clienti, senza bisogno di personale?
      Già, abbiamo iniziato parlando di robot e siamo arrivati alle email. E non è un caso: infatti avere a che fare con l'"intelligenza artificiale" significa sapere gestire non solo l'aspetto hardware di un sofisticato macchinario, ma soprattutto i software del computer. Poco fa ti stavo dicendo come il personale specializzato sia ben pagato. Bene, dati alla mano, eccoti un prospetto dei salari che potrebbe interessarti:
      salario programmatore Fonte: http://stackoverflow.com/

      Ovviamente questi sono i salari negli USA, ma sempre la stessa fonte ci fornisce il dato italiano dello stipendio medio dello sviluppatore con 5+ anni di esperienza:

      salario programmatore

      Fonte: http://stackoverflow.com/

      In Italia c'é una forte carenza di programmatori, anzi c'é una forte carenza anche nel mondo. Se per esempio sai muoverti nella gestione dei sistemi Cloud, potresti guadagnare oltre 100.000$ l'anno negli Stati Uniti. Lo so so cosa stai pensando, che non tutti possiamo diventare programmatori. È vero, ma ti consiglio fortemente di pensarci su seriamente, per i prossimi decenni saranno le categorie più pagate e più libere, infatti un programmatore può lavorare da remoto tranquillamente. 

      L'Italia tra robot, artigianato e bellezza

      Poche storie! Lamentati quanto vuoi dell'Italia, ma proprio in questo periodo si è organizzato a Roma il RomeCup 2016: una sfida tutta italiana a colpi di robotica! Dunque non solo leader nel campo del lusso, del bello, del cibo, del "fatto a mano", ma anche nella robotica.
      L'arrivo sempre più abbondante di robot e programmi che automatizzano il lavoro non apre solo le porte a lavori in campo programmazione. Ricordiamoci che ogni crisi chiude delle porte ma ne apre delle altre, basta entrarci. Ti ricordi Il robot che fa le pizze? Le sue pizze sono buonissime, ma sai chi farà la differenza tra 20 anni nelle grandi pizzerie che impiegheranno questo robot? Il selezionatore di ingredienti. Sì, se è vero che la pizza non sarà fatta dal pizzaiolo, la qualità degli ingredienti sarà sempre più importante. Non mi sto inventando niente, è già realtà questo lavoro. I grandi cuochi non cucinano quasi più oramai, ma si impegnano a trovare gli ingredienti migliori per i loro piatti. Se sei appassionato di cucina ti puoi reinventare selezionatore di ingredienti, magari per la nicchia della pizza e puntando alla qualità.
      Inoltre la grande opportunità dietro la robotizzazione e dell'automazione dei processi è l'abbassamento dei costi dei beni comuni,ma l'innalzamento dei costi dei beni legati al lusso, legati al "fatto a mano". Se negli ultimi 30 anni il piccolo artigiano ha avuto grossi problemi, nei prossimi 50 anni avrà il successo che si merita. Ma non dovrà più essere un semplice artigiano, dovrà acquisire nuove capacità. Non basta più infatti il passeggio davanti la bottega. L'artigiano dovrà diventare doppiamente artista, nel creare oggetti di estrema qualità ed unicità, ma anche un artista nella comunicazione. Dovrà imparare comunicare al meglio le qualità dei suoi prodotti e la loro unicità tramite i mezzi moderni di comunicazione, internet, mail, Facebook, Linkedin. 
      Non lamentarti, agisci, non essere pigro e pauroso. Non è il futuro, è già presente! Sarà sempre più reale. Ne sa qualcosa Adriano Stefanelli, il calzolaio più famoso del mondo, nonché vero Money Surfer, figlio d'arte, ciabattino di umili origini. Adriano Stefanelli ha confezionato le sue prime scarpe importanti per Papa Woitjla, con la speranza di alleviarne le sofferenze fisiche dovute all'età e alla malattia.
      Puoi acquisire nuove capacità, nuovi talenti e sfruttare quella che è la prossima ondata economica, l'arte. Se ora siamo al 20% dell'ondata dell'automatizzazione, inizia già apparire chiaro che con il suo aumentare crescerà l'esigenza del mondo e delle persone di ritrovare l'arte, un vero e proprio nuovo rinascimento basato sul bello, sul gusto, sull'unico, sull'artigianato ma anche sul sociale, sul ecologico, insomma un rinascimento estetico e consapevole, che non può non partire proprio dall'Italia, regno da sempre dell'arte estesa a tutti i campi dell'umano e del naturale. Non per niente, tra gli investimenti che hanno fruttato di più nell'ultimo decennio possiamo citare le opere d'arte, con picchi del 100% l'anno. Per questo abbiamo creato Surfing the Art®.
      [Tweet "Dall'Italia nascerà un nuovo rinascimento estetico e consapevole."]

      La Cina e perché devi investire nella robotica

      Ovviamente le opportunità non finiscono qui. Hai presente le condizioni lavorative presenti in molte aziende cinesi o del sud-est asiatico? Lavori, ripetitivi, noiosi, alienanti e pericolosi, insomma tutto tranne che umani, alla faccia del "lavoro che nobilita l'uomo". Bene, anche i Cinesi si stanno rendendo conto di queste situazioni. Non solo iniziano a richiedere più diritti, come è giusto, ma iniziano a chiedere stipendi più alti. Questo porterà ovviamente a delle decisioni importanti da parte dell'industria Cinese. Come i Cinesi e i Robot "rubano il lavoro a noi", i robot ruberanno il lavoro ai cinesi. Grazie al basso costo della manodopera e alle basse pretese di quest'ultima la Cina non ha automatizzato e robotizzato quanto potrebbe.
      Infatti, nonostante la Cina sia una potenza economica e produttiva il suo livello di automazione è come il Giappone di 30 anni fa (grafico a sinistra). Inoltre come puoi notare, il salario medio cinese è aumentato quasi del 18% (grafico a destra). Questi fattori giocheranno notevolmente a favore della "sostituzione robotica". 
      lavoro robot
      Come sai, uno dei segreti dei MoneySurfers è l'investimento, far lavorare i soldi al proprio posto. Se infatti studiare non fa per te e non hai voglia di aprire la tua azienda, ricordati che puoi sempre investire a livello finanziario, sempre nel settore della robotica, piuttosto che nel lusso e nel bello. Esatto, parlo di azioni. Quindi che modo migliore che investire in aziende legate alla robotica, all'automation e perché no, alle batterie per i nostri robottini. Possono essere aziende rivolte al mercato Cinese come la Siasun Robot & Automation o la Yaskawa Electric, aziende che hanno effettuato nei gli ultimi 2 anni grossi investimenti nella produzione di robot.
      Giusto per darti un’idea di come negli ultimi anni il settore della robotica sia in crescita, ti faccio vedere l’andamento del valore delle azioni di KUKA AG, azienda tedesca di robotica industriale:
      azioni kuka
      Il valore si è semplicemente IMPENNATO tra il 2012 e il 2016 battendo gli indici mondiali.
      Interessante è anche il caso della robotica domestica, per esempio quella destinata alla pulizia, che negli ultimi anni è sempre più richiesta. Conoscerai il robottino che pulisce casa Roomba. Guarda un po’ le azioni della iRobot dal 2009 ad oggi:
      azioni irobot
      Si è mantenuto in crescita e quasi sempre al di sopra del Nasdaq (la linea rossa). E credimi, in questo non c’è nulla di sorprendente. Non è un caso che la gente voglia dedicare meno tempo alle pulizie per stare insieme ai propri cari. Come vedi, il discorso finisce sempre lì, sull’unica vera ricchezza: il tempo.
      Che in fondo è il cuore della filosofia MoneySurfers. Ogni volta che ti parlo di Ricchezza Consapevole, ricorro sempre ad esempi pratici per farti capire come la persona realmente ricca non sia quella che si ammazza di lavoro per avere più soldi (da spendere quando, mi chiedo?), ma sia quella che ha tutto ciò di cui necessità dentro e fuori di sé. La società ha già iniziato a capire l’importanza del “lavoro per vivere” rispetto al “vivere per lavorare”; e i robot e la macchine in questo ci hanno aiutato non poco.
      Una volta si coltivavano i campi dall’alba al tramonto per un’economia di sussistenza. Poi si è passati al lavoro full-time delle 40 ore settimanali, che ti permette – se sei fortunato – di mettere da parte la pensione. La sfida del futuro è far lavorare i robot e i soldi per noi. Dobbiamo cambiare mentalità e vedere come la crisi del lavoro può trasformarsi in un’opportunità per reinventarsi ed elevare la qualità della nostra vita. AGISCI.

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