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Vuoi diventare ricco? Smetti di "condividere"

Scritto da Moneysurfers | 10 luglio 2020

Deve essere proprio una pugnalata in pieno petto sentirsi dare un consiglio del genere da noi, che abbiamo fatto del Più dai e più ricevi una delle pietre fondanti della filosofia MoneySurfer. Eppure hai letto bene: devi smettere di condividere.

Sai perché abbiamo scelto un titolo tanto provocatorio? Perché, secondo una ricerca della Columbia University, il 59% dei link condivisi sui social media non vengono cliccati. Bada bene, non vengono letti nemmeno da chi li condivide sulla propria bacheca. Praticamente la maggior parte degli utenti leggono, per l’appunto, i titoli degli articoli e condividono senza neanche conoscerne il contenuto; con la conseguenza che spesso si condividono bufale colossali, che a loro volta vengono commentate (e fomentate) da altrettanti “geni”. Ecco spiegata la tanto biasimata critica fatta dal nobel per la letteratura Umberto Eco, quando disse che "i social media danno diritto di parola a legioni di imbecilli".

Vuoi un altro dato, stavolta tutto italiano? Bene, sappi che secondo Wired noi italiani trascorriamo mediamente quasi 5 ore al giorno sul web, di cui circa 2 e mezza sui social network. Niente male come punto di partenza, se vogliamo iniziare a “smettere di condividere”.

Il Declino dell'Intelligenza

Ma cosa c’entra l’essere ricco con l’essere social? Premettiamo che il mondo del social network è relativamente giovane e che rappresenta solo una parte del nostro utilizzo del web. Detto ciò, una ricerca svolta dal professor Richard Lynn presso la University of Ulster, dimostra che dagli anni ’50 ad oggi, l’uso costante (più che altro sbagliato) della tecnologia ci ha fatto perdere un punto di IQ (quoziente intellettivo): in parole povere, oggi esiste un’app per ogni esigenza, al punto tale che non teniamo allenato il nostro cervello.

No, non siamo dei moralisti che puntano il dito contro il progresso. Ma c’è un dato di fatto: la tecnologia non solo lavora al posto nostro, ma sceglie al posto nostro. Ci ha persino sottratto la possibilità di sbagliare e dunque di migliorare.

Fondamentalmente ci stiamo “instupidendo”. E l’uso ossessivo-compulsivo del social network altro non è che la sintesi di un processo che ci ha condotti a vivere una vita parallela, fatta di passiva esperienza online.

Il Risveglio delle Coscienze

Per fortuna, però, il risveglio delle coscienze è già iniziato. La gente sta cominciando a capire e soprattutto a sentire la nostalgia dei concerti, dei teatri, dei cinema, della vita vera insomma. Della condivisione, quella buona. Anche noi di MoneySurfer.com tocchiamo il momento più intenso della nostra attività quando svolgiamo incontri dal vivo e parliamo di persona con coloro che ci seguono.

Ma la strada da fare è ancora lunga. Davvero pensi che Tim Cook, Richard Branson, Warren Buffett trascorrano 4 ore al giorno sui social? No, perché loro sanno che il tempo non è denaro, ma vale molto di più. Questi personaggi raggiungono il successo perché alla “passivizzazione dell’esperienza” preferiscono l’Ispirazione. O per usare le parole del regista Werner Herzog: "Spegnete Facebook, riprendetevi Hemingway, la Commissione Warren sull’assassinio di John F. Kennedy, i grandi poeti, l’odore delle pagine. Riaprite i libri".

Non lo shopping compulsivo delle esperienze altrui, ma la lettura delle biografie dei grandi personaggi. Non la simulazione, ma l'Emulazione: fatti ispirare. Non l'informazione, ma lo Studio, quello vero, perché solamente lo studio svolto con passione ti condurrà alla Ricchezza Consapevole.

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