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Perché ho scelto le Opzioni Americane

Scritto da Moneysurfers | 15 ottobre 2018

Ogni volta che si parla di investimenti nel mercato finanziario, tutti pensano a trader invincibili che guadagnano in tutte le operazioni e a titoli azionari. Anch'io, quando iniziai la mia attività di trader, ho investito in azioni. Infatti, una delle domande che mi vengono poste più frequentemente è: "Perché sei passato alle Opzioni?"
La scelta di passare alle Opzioni è principalmente legata ad un errore che mi è costato molto caro nella vita. Sì perché spesso è proprio quando ti senti troppo sicuro che arrivano i primi errori. E come tanti anch’io ho sbagliato e perso soldi.
Ovviamente dopo un errore cominci ad avere paura di sbagliare e ti chiedi se quella che stai percorrendo sia la strada giusta. La perdita è importante  perché ti riporta all'umiltà ed è fondamentale capire come debba far parte del  tuo percorso e della tua attività quotidiana di trading.
[Tweet "Non esiste e non è mai esistito un trader che vince e ha vinto sempre."]
Quando ti capita un grosso errore ti chiedi: "Adesso come lo affronto? Come lo gestisco?" Inizialmente può capitare di aver paura persino ad entrare nella piattaforma, non hai più la gestione e il controllo. La paura di perdere prende il sopravvento. In questi casi bisogna ricominciare e capire motivo dell’errore, strategia, tecnica, gestione del trade e controllo del rischio.

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Per esperienza, l’errore più probabile è quello di non rispettare la gestione del rischio. Quando si intraprende la carriera del trader si deve sempre partire  dal presupposto che l’errore si commetterà sempre! La regola fondamentale è che un bravo trader non  è  un trader che guadagna tanto,ma è un trader che PERDE POCO. Meno errori commetterai seguendo le giuste regole che ti insegnerò, più probabilità di guadagnare avrai!

L'Errore

Ed ecco il motivo per il quale sono passato definitivamente alle Opzioni, dopo aver commesso il mio più grande errore di sempre: Exodus Communications!
Nel 2000 operavo solo con le azioni sul mercato azionario americano, avevo ottenuto buoni risultati, altalenanti ma positivi, e con la mia tecnica di analisi fondamentale sulle società sulle quali decidevo di investire, individuai la  Exodus Communications. EXD, una società che rappresentava il più grande ISP (internet service provider) americano. Avevo visto giusto e investito in una società che avrebbe avuto uno sviluppo notevole negli anni con lo sviluppo di internet. Ma allora cos’è successo?
La società fece delle acquisizioni di aziende minori del settore, e questo le  causò un esborso di capitali notevoli. Da qui il PRIMO ERRORE. La regola è cercare di evitare le società che hanno in programma di acquisirne altre (piuttosto comprare azioni o opzioni di società che devono essere acquisite!).
Ma come, penserai tu, la società che ne compra un’altra  allarga il suo business, aumenta il fatturato. insomma si espande… In realtà la cosa è un po’ diversa. Dagli investitori le acquisizioni non sono viste molto bene perché causano subito un esborso di capitale (indispensabile per l’acquisizione) e quindi  aumentano la situazione debitoria della società. Inoltre non è detto che la nuova società acquisita porti subito fatturato: può passare del tempo prima di avere rientri significativi, molto spesso aumenta solo di molto il debito nel breve periodo.
Quindi cosa è successo? La società perse valore: io entrai con prezzo di 9$ e la società subito dopo questa acquisizione passò a 6$. Una volta scesa a 6$,  invece di applicare il risk management feci il giocatore d’azzardo. Al posto di chiudere  la posizione incassando una perdita di poco più del 30%, che faceva male non solo al portafoglio, ma al mio orgoglio, e ammettere un mio errore, applicai l’atteggiamento dell’aspetta e prega (wait & pray), aspettando e sperando….e giocando d’azzardo!

"Il miglior trader non ha ego. Devi ingoiare l'orgoglio e uscire dalla perdita." (Tom Baldwin)

A quel punto, non contento, comprai altre azioni a 6 $, per mediare sul prezzo di acquisto iniziale e cercare di rientrare della perdita ad un prezzo più basso . Come effettivamente era prevedibile, data la situazione, e come mi diceva la mia vocina interiore, che ho imparato a non ignorare mai più, la società da 6$ scese a 3$, perché non riuscì a far fronte ad un rientro del debito. Anche questa volta (della serie: sbagliare è umano, ma perseverare è diabolico), invece di chiudere la posizione comprai altre azioni a 3$.
Stavo comprando sempre più al ribasso, per mediare sempre più il prezzo,e quel che è peggio stavo convogliando quasi tutto il capitale su una singola operazione. Dopo poche settimane da quest’ultimo acquisto la società dichiarò il Chapter 11, ovvero una fase prima della bancarotta. Mi ritrovai a quel punto ad avere un valore nominale delle azioni di pochi centesimi… con la sospensione  e delisting  della società dal Nasdaq e successivo passaggio al terzo mercato pink sheet. Rimasi con il classico cerino in mano.

Quasi tutti i miei risparmi sfumati. Una tragedia…non potevo crederci! Tutto questo avvenne nel giro di 3-4 mesi, la bellezza di tutto il capitale investito, perso, sfumato, vaporizzato. All’inizio incredulità e senso di impotenza totale. Quando vedevo le azioni che perdevano -2% o  – 4% ogni giorno, mi dicevo che la discesa sarebbe finita che presto sarebbe risalita. Ma la mia vocina diceva di no, la mia incapacità di accettare la realtà mi portò alla perdita totale del capitale investito.

Postperdita

Il dopo è stato un susseguirsi di emozioni contrastanti, dove da una parte pensi: “Basta con il trading non voglio più avere niente a che fare!”. Non volevo investire neanche più un euro in azioni. Dall’altra invece la volontà di continuare a combattere contro il mercato, ma con strumenti diversi con nuove armi, più moderne e più potenti. La volontà di rimettersi in gioco, di non farsi abbattere dalla perdita. E devo dire che una delle doti che più aiuta un trader è non darsi mai per vinto, non mollare mai e cercare di migliorare sempre. E questo vale, nella mia esperienza, non solo nel trading.
[Tweet "Non farsi abbattere dalla perdita!"]

L’Illuminazione

 Dopo questo periodo, conobbi una persona molto importante per la mia formazione finanziaria, un noto imprenditore che è stato il mio mentore nelle operazioni di borsa. L’incontro avvenne su una spiaggia, in una località conosciuta internazionalmente e bellissima dell’isola di Santo Domingo.

Grazie all’atmosfera di spiaggia e mare molto informale, riuscii ad entrare in confidenza con lui, cosa che non sarebbe mai successa in nessun altro ambiente data l’enorme differenza sociale tra me e lui. Così chiacchierando di un po’ di tutto capii che ero stato fortunato, vuoi per simpatia, vuoi perché  gli ricordavo il figlio che avrebbe voluto. Insomma, volle aiutarmi cercando di trasmettermi insegnamenti molto importanti sugli investimenti e soprattutto su come lui faceva trading.
Parlandogli delle mie perdite nel mercato azionario lui mi disse una cosa che mi illuminò: "Scusa ma tu quando ti compri una bella macchina qual è la prima cosa che fai? Te la assicuri contro il furto giusto?"
E io risposi "Beh sì", e lui continuò: "E quando compri una casa allo stesso modo cosa fai? Un’assicurazione sui danni no? E allora perché anche quando compri le azioni non te le assicuri?"
E lì fu come se all’improvviso la nebbia si diradasse e un sole sempre più splendente prendesse forma. L’illuminazione: pensai che se avessi acquistato l’assicurazione con le azioni della Exodus probabilmente non avrei perso tutto il mio capitale. Ma poi una domanda mi venne subito spontanea, e gli chiesi: "Bella la mossa dell’assicurazione, ma scusa, come faccio ad assicurarmi?"
E lui mi rispose, con quell’espressione da furbetto con mezzo sorrisino che ancora oggi ho stampata nei ricordi, che tutte le operazioni che faceva le faceva assicurandosi con un particolare strumento finanziario: le Opzioni. Comprava sì le azioni, anche se era sempre più orientato alle opzioni, ma si assicurava con una opzione di tipo Put che, in caso di ribasso delle azioni, avrebbe fermato la perdita! Forte, pensai! Se avessi comprato anche io una put con le Exodus, sicuramente non avrei avuto la grossa perdita. Ma nonostante tutto, mentre ascoltavo le sue spiegazioni, pensai che non capivo proprio una mazza. Per me, stava parlando Arabo. Da lì capii quanto è importante la formazione che ti porta alla conoscenza: non c’è migliore investimento di quello che puoi fare su te stesso perché quello che impari può fare la differenza tra guadagno e perdita, e nessuno potrà mai portartelo via.
[Tweet "non c’è migliore investimento di quello che puoi fare su te stesso."]

Un Nuovo Percorso

Da allora iniziai a cercare tutto lo scibile per comprendere ed imparare il Trading in Opzioni,  e per capire come applicarlo e utilizzarlo per ottenere profitto. E la cosa bella è che più imparavo, più capivo che il Trading in Opzioni si adatta al tuo stile e alla tua personalità, ognuno di noi ha un suo stile di Trading: chi preferisce essere più aggressivo e direzionale sul mercato, chi invece preferisce un ritmo più rilassato di lungo periodo.
Infatti negli anni ho capito che la mia vita non è essere destinato a passare le giornate davanti al monitor, ma voglio avere uno stile più rilassato, gestire il rischio in funzione del passare del tempo, senza cercare di indovinare la direzione. Non sono mai stato bravo a prevedere dove andrà un titolo: preferisco capire invece dove, con alta probabilità, non andrà. Preferisco essere un Time Trader, guadagnare cioè con il passare del tempo e questo con le opzioni si può fare benissimo.
Pensa che le opzioni infatti sono nate come strumento di copertura, ma per questa modalità è necessario partire con dei capitali già importanti e in questo caso le opzioni vengono utilizzate per proteggere il capitale investito, un po’ come un premio assicurativo.
Quello che invece PUOI SCOPRIRE nel mio corso Surfing the Options è l’uso delle opzioni in ottica speculativa, con una gestione del rischio sempre controllata e con l’obiettivo di crearti una rendita soddisfacente partendo da un minimo capitale.
Dal mio punto di vista i trader in opzioni si dividono in tre categorie o dimensioni:

  • Chi fa trading cercando di individuare il trend di mercato, e questa è la dimensione della DIREZIONE;
  • Chi fa trading sfruttando l’aspettativa di esplosione dei prezzi e questa è la dimensione della VOLATILITA’
  • Chi ottiene profitto con il passare del tempo e questa è la dimensione del TEMPO.

Io sono principalmente nella dimensione del tempo, ma sono in grado di muovermi anche nelle altre dimensioni soprattutto quella della volatilità. Quindi se vuoi essere un trader completo, devi sapere dominare le tre dimensioni.

Le opzioni possono essere comprate e vendute singolarmente; nel nostro corso lo faremo in alcuni casi,  anche se principalmente vedremo  strategie di tipo spread. La mia  idea è quella di utilizzare sempre una combinazione di più opzioni, anche su scadenze diverse, comprando e vendendole per costruire delle vere e proprie strategie. Questo ti permetterà di avere maggiori probabilità di successo e quindi di profitto.
Per arrivare a sfruttare al meglio queste strategie è però necessario una adeguata preparazione. Prova a pensare all’utilizzo delle opzioni come al pilotare un aereo: per saperlo fare ci vuole una formazione specifica e di un certo livello. E i risultati quando lo farai volare e saprai pilotarlo al meglio SARANNO INCREDIBILI! A volte potrai mettere il pilota automatico e le cose andranno via via per il verso giusto, altre volte dovrai prendere il controllo della situazione cambiando rotta e magari fare un’acrobazia! Dovrai sapere cosa fare, questo è certo, e il mio obiettivo è proprio quello di insegnartelo.
All’inizio, prima di voler essere un pilota esperto,  sarà molto più saggio imparare ad utilizzare i comandi principali per decollare e  per atterrare. Riportato al trading, è importante capire come gestire il rischio e conoscere le strategie di base!
Tutti noi possiamo farlo ed impararlo. Magari potrai volare a bassa quota, senza fare grandi evoluzioni, ma saprai volare… E magari non farai guadagni incredibili alle prime ore di volo, ma saprai pur sempre volare su un aereo e sarai in grado di decollare e atterrare.
Io ti  insegnerò a gestire al meglio il rischio, perché non saliresti mai su un aereo se non avessi il controllo della situazione, grazie ad una formazione specifica.
Con le opzioni si può diventare ricchi? È una domanda che mi fanno spesso; la mia risposta è sì, a patto però di rispettare e seguire le regole. Le opzioni non sono uno strumento per diventare ricchi in fretta e senza rischi. Se sentite qualcuno che dice il contrario vi do un suggerimento... Statene  alla larga!
Le opzioni sono uno strumento molto efficace e una volta imparate, con una adeguata gestione del rischio sono sicuro che  ti porteranno grandi soddisfazioni!
Marco Doni

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