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Essere Steve Jobs: ecco i 14 libri che amava di più

Scritto da Moneysurfers | 10 luglio 2020

Se esiste MoneySurfers.com è anche per merito suo.

I contenuti della sua biografia, più che i suoi prodotti, rimarranno nella storia. Il primo di una lunga serie di imprenditori-spirituali, Jobs non era proprio uno "stinco di santo". Una persona dal carattere quasi impossibile, piena di contraddizioni ma in grado, grazie al suo background così potentemente mistico, di creare l'azienda più ricca di sempre introducendo il concetto di Bellezza nella tecnologia. 

Già la Bellezza, uno dei capisaldi del nostro Manifesto e uno dei tratti distintivi del nostro Paese. Nessuno come noi italiani detiene la "ownership" di questa qualità. Quello su cui dobbiamo tutti lavorare è valorizzarla e renderla capace di produrre denaro costante. Come si fa?

Semplice, pensando come pensava Steve Jobs. Leggendo i libri che lo hanno formato e che lui stesso citava nelle interviste. Attraverso questo viaggio capiremo un serie di cose che abbiamo voluto sintetizzare qui:

  1. Leggere di spiritualità non vuol dire perdere contatto con la realtà concreta di tutti i giorni
  2. Leggere libri di poesia non è solo un bel passatempo ma potenzia la nostra mente e il nostro cuore. Il risultato sarà quello di produrre prodotti più poetici. E chi sa di economia e marketing, sa che oggi, non si vendono più oggetti, ma concetti e soprattutto emozioni.
  3. Leggere libri Zen non ci trasformerà in "agnellini indifesi in un mondo di squali" ma anzi ci renderà immuni dalle energie negative che normalmente schiacciano e fanno fallire chi "fa impresa".
  4. Mangiare meno carne (non per forza diventare vegetariani) aumenterà la nostra capacità di volare più in alto con le nostre idee, ci permetterà di staccarci più facilmente dalle energie basse e istintive e libererà energia creativa di tipo appunto, "alto". Tutto senza inutili fanatismi. Se ci troviamo in un rifugio dell'Alta Val Badia e ci presentano un piatto di speck appena affettato e ci viene voglia di mangiarlo e non lo mangiamo, ci stiamo facendo del male perchè stiamo reprimendo una nostra voglia, sana. Non è un caso che molti vegetariani da ubriachi, mangino carne.
  5. "Investire" in spiritualità o benessere non ci garantirà per forza una vita lunga e sana. Steve Jobs è morto relativamente giovane. Embeh?! Cosa vuol dire? Cosa sarà mai un paio di decenni in più nella vita di una persona se paragonata a milioni di anni di evoluzione della specie umana sulla Terra? Hanno significato di più, nell'economia della nostra crescita, i 56 anni di Steve Jobs o i 105 di qualcuno che si è semplicemente limitato a fare quello che facevano tutti gli altri? Se uno leggerà i libri elencati qui sotto capirà poi che la vita, la nostra attuale vita, cosiddetta terrena, è solo un battito di ciglia rispetto alla nostra effettiva esistenza.
  6. Praticare la meditazione non è una cosa da fricchettoni o da malati di New Age. La meditazione semplicemente aumenta i nostri poteri. Non è detto, soprattutto all'inizio che saremo in grado di usarli a fin di bene. Alla lunga sicuramente sì, ma nei primi tempi potremo rimanere incredibilmente stronzi e anzi avere più carburante per la nostra stronzaggine. Non cadiamo nel tranello degli stereotipi.

Per leggere la la "magica" lista vi spediamo al sito di Macitynet.it che ha avuto la pazienza di descrivere bene ciascun libro.

Buon viaggio e mi raccomando "pensiamo differente".

Alla prossima onda

Davide Francesco Sada

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